Poesie di Grazia Longo nella categoria Fantasia
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La nascita d'Apollo
Fantasia
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Cantarono i cigni sette volte
poi sorrise la terra al cielo
sotto l'orma di Leto.
Dopo nove giorni
e nove notti di dolore
cantò la sua canzone di vento
la palma abbracciata dal mito
e Delo, d'ogni mare isola vagante
si tinse tutta dell'oro d'Apollo
all'urlo sovrumano di Rea.
Fece coro Dione
e poi Anfitrite eTemi.
Era nato il Dio della Luce
e risuonò di luce la terra intera
alla musica della sua novella cetra.
Fulgore dai calzari gli fuggiva
e faville spargeva per ogni dove
nell'aria che guardava stupita.
Nel delirio di luce divino
ogni cosa fu fatta di luce assoluta.
L'agile passo del Dio
sulle larghe strade del mondo
dissolse in un sol gesto
le mostruose creature
e l'oscurità della feconda notte.
Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/02/2011
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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Il venditore di sogni
Fantasia
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Ho incontrato
un vagabondo d'anima
al bivio
tra la felicità e il dolore.
Era un venditore di stelle
che riciclava i sogni.
Avea
ricamata l'anima
da un filo di luna
e traforato il core
da un raggio di sole.
La pelle era accesa
da passion d'amore.
S'era smarrito
nell'universo delirante
d'un sogno d'amore universale
e cercava a tentoni da solo
di ritrovar la strada
che lo portasse alla ragione.
Aveva tutti i sogni già usati
sulla sua fronte ampia e acuta
in un filo d'argento infilati.
Era ferito,
s'era schiantato
precipitando
dal suo ultimo volo
-il più alto-
sul selciato d'un'illusione.
Ed era restato lì
imbambolato
a specchiarsi
nel pozzo segreto
dei ricordi e del rimpianto.
Desiderava perdersi
ancora un poco
tra le menzogne
e il desiderio
d'un fuggitivo amore
per poi morire disilluso
trovando giusta sepoltura
nella fossa comune
del disincanto.
Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 05/10/2010
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Verrà quel giorno
Fantasia
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Verrà quel giorno
e mi troverà inerte
tra un filo d'erba
e una zolla secca
accanto ai tuoi domani
muta
avrò finito le mie parole
e il disco di vinile sarà fermo
sotto il braccio che cigola
facendo lo stesso movimento
senza più un senso
per la mia singhiozzata musica
afona
senza i ricordi del vento
che sparpaglia petali
e porta con sé il mio odore.
Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 18/07/2010
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Ho sentito il sole cantare
Fantasia
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Ho sentito il sole suonare
e anche le stelle tutte ...
suonare e cantare.
E' musica di luce
un cielo stellato.
Una fata lo sa.
Come sa che
i colori profumano ...
Il profumo del bianco
è il più intenso ...
Io lo penso e lo sento.
E tu, lo senti
quest'odore di rosso
che ha il mio amore?
Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 02/07/2010
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Amori di bosco
Fantasia
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Mi fermo
ai bordi del bosco
e canto, canto, canto,
E' festa...
c'è il suono del flauto
e quello del vento
che suona gioioso
con le sue innumerevoli dita
sulle foglie degli alberi
innumerevoli corde
mi fermo a cantare
l'inno alla vita
tra lucciole che vibrano
ai richiami d'amore
ricami di luce nel buio
e noi
nel chiarore della luna
che birichina sorride
sugli amori dei boschi
tra muschi odorosi
e le danze nascoste
su guanciali d'erba
e sento l'odore
dei verdi fili
stropicciati
dai nostri corpi
che rotolano
nell'amore...
Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 08/06/2010
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Nessuno lo saprà
Fantasia
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E guardo lassù
dove ho incontrato
il respiro di un Dio
che non prego più.
E penso
in questo eterno
infinito ritornello
al mondo senza me.
E vedo
che il mondo
non saprà mai
ch'io sia stata.
E un giorno, se mai
una stella avrà
un po' di luce mia
nessuno lo saprà ...
Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 01/11/2009
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Quasi una preghiera
Fantasia
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Dio della tempesta
ti prego lascia luminosa scia
sulla onda mesta
di questa assurda vita mia.
Fa che nella testa
questa nostalgia
ritorni come festa
dell'anima mia.
Talia giocosa si appresta
di Euterpe in compagnia
ad allietar tosto la festa!
Accorre la celeste Urania
mentre Melpomene lesta
china la testa e fugge via.
Grazie a te, Poesia.
Ti prego resta,
cara amica mia,
riempi la cesta
della tua magia
lasciami sì desta
ma con un po' di follia...
Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 16/10/2009
Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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