venerdì 16 dicembre 2011

Haiku (Baita d'inverno)


 
Sussurra il vento
 
tra le nevose cime
 
Fuma il camino
 

Copyright©2011 Grazia Longo

giovedì 15 dicembre 2011

sabato 10 dicembre 2011

Reverie

Dipinto di: Giuseppe Faraone
<3
Poesia di: Grazia Longo
 

REVERIE

Ha i colori del sogno,
quest'angolo morbido,
liquefatto di luce
incuneato nell’oltre.

 

Rossi frutti
-desideri che gemono piacere-
e limpide trasparenze
che la luce offusca, sbiadisce,
in trasognato cielo.

Impalpabile ovatta
che attutisce il rumore
d’un pensiero sommerso,
d'un gesto che manca,
d’un suono più acuto,
che lasci, un pur fuggevole cerchio,
sull’immota superficie oleata
dell'immutabile, imperscrutabile specchio.

<3
Copyright©2011 Grazia Longo -inedita-
Tutti i diritti riservati - All rights riserved

giovedì 1 dicembre 2011

Il dolore sotto il Burka

Goccia salata bagna invisibile il bianco telo
 
son occhi che dicono quel che il corpo tace
 
sotto la beffarda coltre della vergogna d'altri.
 

E vola variopinta farfalla in cieli inesplorati
 
su cumuli di freddi sassi levigati dal silente pianto.
 
In vetta risplende il riflesso di luce d'un cielo lontano.
 
©2011 Grazia Longo tutti i diritti riservati

venerdì 18 novembre 2011

Tramonto

Graffi di luce
e turbine di colori
ingoia il mare.
Nei suoi abissi scuri
si spegne il cielo.
Urlo sanguigno di sole
ove l'uomo si perde e si ritrova . 
Copyright©2011 Grazia Longo

Arañazos de luz
y torbellino de colores
traga el mar.
En sus abismos oscuros
se apaga el cielo.
Grito sanguíneo de sol
donde el hombre se pierde y se encuentra.
Copyright©2011 Grazia Longo

Arte è Anima


L'arte è l'alito divino che c'è in noi,
la bellezza di fiori che non appassiscono,
il sublime d'un dono spontaneo,
come un germoglio,
che la terra dona al cielo,
dal seme dell'anima.

Copyright©2011 Grazia Longo

mercoledì 16 novembre 2011

Testamento all'Amore


Dal mio Testamento:
Ti lascio questi miei occhi allagati di cielo.
I miei abissi incolmabili di luce senza fine.
Là dove le parole diventano solo rumore
ti lascio l’ineffabile che mi abita lo sguardo
Che possa illuminare il tuo smarrito cuore.
Lasciami l’infinito che in te trova dimora.
Amore.

Copyright©2011 Grazia Longo- inedita
Tutti i diritti riservati - All rights riserved

mercoledì 9 novembre 2011

Pause


Pause di silenzio
 
dove prende voce l'anima.
 
Sono le pause
 
che legano una nota all'altra 
 e fanno
dei singoli suoni
 
(e a volte anche dei rumori)
 
la melodia sublime della vita ...

 
Copyright©2011 Grazia Longo

martedì 8 novembre 2011

Liquida Magia


Liquida magia 
irrompe
 
trina d'acqua sciolta
 
tra gli scogli
 
a cercar le rive.

 
Copyright©2011 Grazia Longo

Donna


Donna ...
Sensuale ed eterea ...
Sirena e Selene ...

Luce notturna di luna
che illumina, senz'accecare.

Pianta acquatica,
misterioso fiore di carne
che racchiude
profondità immense.
Indicibili.

Luogo accogliente ed irraggiungibile.

Duale, misteriosa, insondabile,
eppure sciolta ...
Intuitiva ed ineffabile ...

E' per te uomo,
eppure abita altri luoghi,
e il suo sguardo è altrove ...

Copyright©2011 Grazia Longo

Indicibile


Assaporo ogni parola,
la centellino lentamente.

Bevo avidamente
ogni respiro tra le parole.

Annuso a lungo
il silenzio che segue
e quello che precede.

E mi perdo
nell'abbraccio
d'un'emozione ...
indicibile

Copyright©2011 Grazia Longo

venerdì 4 novembre 2011

Fermo immagine (Poesia Inedita)

Sospese ali.
 
Riflessi
 
su strie sciolte
 
nella tavolozza liquida
 
di cielo
 
ove resta
 
fermo immagine
 
d'un volo
 
ad ali tese
 
senza suono.
 
Copyright©2011 Grazia Longo

martedì 1 novembre 2011

Riverberi di Desiderio


Sospesa immensità dell'onda 

che verrà
 

fantasmagoria di luce
 
e urlo 

di colori sommessi
 

energia promessa 

oltre la luce
 

volute e spirali 

fumanti d'anima
 
accesa 

d'un sopirsi 

ch'è desiderio.
 
Copyright©2011 Grazia Longo



suspendue immensité du flot 

qui viendra
 
fantasmagoria de lumière
 
et cri 

de couleurs soumises
 
énergie promise 

au-delà de la lumière
 
volutes et spirales 

fumantes d'âme
 
allumée 

d'un les apaiser 

ch'è désir.
   
Copyright©2011 Grazia Longo

Ad Alda Merini

Luce che fugge di mano, un saluto
 
su labbra dipinte di ieri, un sorriso
 
riflessi d'eterno che bevon millenni
 
e su, oltre il cielo,
 
sotto un tetto di latta,
 
più luce,
 
accecante, infinito, paesaggio riflesso
 
di mente, di cuore,
 
tra rami, che bevono il sole ...
 
Copyright©2011 Grazia Longo

giovedì 27 ottobre 2011

Un amore che vede oltre.


Essere amati 
per quello che 
ancora
non siamo
ma che saremo
con quell'amore.
 
Un sogno ad occhi aperti 
struggente 
che per te ho sognato.
Un amore che vede oltre.


Copyright©2009 Grazia Longo

Odore di cielo (La pioggia)


Luce si perde scolorando il grigio
 
coltre informe impalpabile d'acqua
 
 
m'arriva il canto di gocce sommesso
 
sulle foglie che danzano lievi
 

m'arriva l'odore del cielo
 
in liquidi suoni di trasparenze aliene

Copyright©2011 Grazia Longo

Attimi ...


Pioggia di luce gioca coi visi ...
 
si posa sui tavoli affollati
 
attendendo l'attesa
 
e già ...
 
avanza l'ombra ...
Copyright©2011 Grazia Longo

"L'amore vuole amore"


Negandomi l'amore
 
ti sei negato la gioia immensa
 
che la felicità dei miei occhi
 
t'avrebbe dato
 
amandoti.

Copyright©2011 Grazia Longo
(da "L'amore vuole amore")

domenica 16 ottobre 2011

Berremo con le mani


Abbiamo infranto un bicchiere
del servizio buono.
Che importa?
 
Ne restan altri undici per brindare.
 
S’infrangeranno
comunque
e finiremo di brindare
allora.
 
Berremo con le mani
e finalmente
ci guarderemo in cuore
 

Copyright©2011 Grazia Longo

Aforisma

Meglio la dolorosa purezza della sconfitta 
che la tracotanza d'una vittoria ottenuta con l'inganno.

Copyright©2011 Grazia Longo

Non venderò i miei versi



Non venderò i miei versi
 
agli angoli della strada.

Né  andrò porta a porta,
 
a mendicar attenzione.


Né pagherò per loro.
 
Li ho già pagati tutti.

 
Nel pugno chiuso,
 
ho stretto ogni dolore.

E con rutilanti gocce d'anima
 
ho scritto il mio poema all'amore.


Ho aperto il pugno,
 
che sogna ancora d'inchiostro,
 
e di quell'incertezza delle dita,
 
sulle pagine a quadretti
 
-piccole gabbie senza cancello-
 
che non feriscon ali.

 

Ho aperto il pugno e li ho liberati,
 
come coriandoli di mille carnevali.

Inedita Copyright©2011 Grazia Longo

Dagli abissi alla vette




 Se non fossi stata così miseramente infelice 
in un nido di fango

non avrei mai scritto un solo verso 
per innalzarmi al cielo

e soprattutto
non avrei mai imparato a volare.
 
Copyright©2011 Grazia Longo

sabato 15 ottobre 2011

Non mi sarà perdonato (inedita di Grazia Longo)


Brindo ai miei nemici
col calice sguainato.

E bevo fino in fondo
il veleno del mio peccato.

Aver peccato poco e male.
Questo non mi sarà mai perdonato.

Copyright©2011 Grazia Longo

sabato 1 ottobre 2011

Attraversata dal tramonto


 Fluttuanti raggi rosseggianti di fine 
onde crivellate di luce e ombre
 
riverberanti silenzi sulla pelle.
 
 
Attraversata dal tramonto
 
ascolto il mormorio del tempo.

 
Copyright©2011 Grazia Longo

mercoledì 28 settembre 2011

Alba d'autunno



Poesia Bonsai

Luce s'insinua piano ...

e filtra, sommessa,

oltre il velo grigio e greve,

che ha coperto il cielo.

Ad inventar colori lievi

dalle ombre della notte.

Da qualche parte

s'è alzato il sole ...

Copyright©2011 Grazia Longo

T'amai ...

T'amai ...
e fui magico specchio che rese bello il brutto.

Nel delirio d'una febbre esistenziale
ricoprii di fiori profumati vallate di sterco.

Ebbra di mendace primavera trovai luce
dimenticando il buio delle mie radici.

Copyright©2011 Grazia Longo

venerdì 23 settembre 2011

Relitto d'imo abisso

 ♥ 
Relitto d'imo abisso, 
io sono.
 
Incrostato 
di coralli e madrepore,
come gemme,
 
e d'alghe, 
come sogni alitanti,
 
nell'oscurità delle parole. 

Copyright©2011 Grazia Longo

Singulto d'autunno


Flagelli di vento 
tra i rami bagnati. 
Percossa da fremito 
la pelle del sole   
in un singulto d'autunno 
che strappa bagliori
alle corde del cuore.

Copyright©2011 Grazia Longo

venerdì 2 settembre 2011

OSSIMORO



OSSIMORO




... il silenzio d'uno sparo ...

... la luce dell'ombra ...

... la pienezza del vuoto ...

... la carnalità dell'anima ...

… la presenza nell'assenza ...

... immaterica concretezza ...

... metafisica solidificata ...

... muoversi stando fermi ...

... contraddizione in termini ...

... fiato solido ...
.
.. corporeità immaterica ...

... mistica senza Dio ...

 ... io …

Copyright©2011 Grazia Longo

Trionfo nichilistico

Idea ignorata ...
musica non scritta,
polvere di silenzio,
d'una non-nascita.
D'un nulla.

Pensieri strappati dal vento,
pagine bianche
accartocciate nel fuoco,
orlate di nero.
Dall'indifferenza bruciate
sull'orlo,
si muovono ancora.
E' un movimento lento, stanco,
nel vento ...

Trionfo nichilistico,
vessillo d'un vuoto,
sventola lacero
sul pennone più alto
-spezzato-."
-inedita- tutti i diritti riservati-
Copyright©2011 Grazia Longo

martedì 30 agosto 2011

IL SILENZIO ASSORDANTE DEL DOPO




RITORNI ACCESO DAI COLORI DEL RIMPIANTO
NELLA RISACCA SPUMOSA DEI RICORDI
NELL’ODORE PENETRANTE
DI BACI RUBATI ALLA MORTE.

SUL FILO D’UNA MUSICA LIEVE
IL SILENZIO TRA LE NOTE.
E IL SILENZIO ASSORDANTE DEL DOPO.

Copyright©2011 Grazia Longo

sabato 27 agosto 2011

Haiku-non Haiku sull'haiku

Copyright foto di ©Grazia Longo

Scrivere Haiku

è sintesi cosmica

in un respiro.
♥ 

Copyright©2011 Grazia Longo
Tutti i diritti riservati

mercoledì 17 agosto 2011

Poeta maledetta (poetessa non mi piace!)



Sto scrivendo
col piscio dei topi
nei ghetti dell'umane miserie
tra siringhe di plastica
lordate del sangue dei sogni
trafitta nell'anima
dal vuoto
di orbite morte
m'avvolgo
nell'inutile sfarzo
di luce di stelle defunte
che brillano ancora
nei cieli di ieri.

Copyright©2011 Grazia Longo
tutti i diritti riservati

venerdì 10 giugno 2011

Mistica Blasfema (Poesia inedita di Grazia Longo)


Ho aperto le porte
alla solitudine dell’uno

Frantumando il sogno delle metà
anelanti invano l'unità

E ho creduto alle stelle
strappando il silenzio al cielo

In notti senza luna
ho portato lanterne di sogni

Furtiva come una ladra
nel buio del sonno altrui

Ho oltrepassato la soglia degli Dei
sopravvivendo alla materia

Copyright©2011 Grazia Longo

giovedì 26 maggio 2011

sabato 21 maggio 2011

Gorgoglia e trabocca nel verso ... (Inedita - nata per caso)



Gorgoglia e trabocca nel verso ... (Inedita- nata per caso)
pubblicata da Grazia Longo il giorno sabato 21 maggio 2011 alle ore 13.06

I poeti amano la terra, e l'erba, e i fiori.

Son luna e son stelle, cielo e sole,

e mani callose, a dar schiaffi e carezze,

dalle spine ferite, a vangare l'aspre zolle.



Aspirano, a pieni polmoni,

della pioggia l'odore,

mentre baciano il sole.



T'inchiodano tosto,

con uno sguardo soltanto,

e ti lasciano a volare da solo,

vestito della nudità del vento.



Sono crepe in terra riarsa,

a celare il tenero di bianchi germogli,

e radice silente sottoterra.

Un cuore fatto d'acqua e d'odori.



Voce d'anima silente e inattesa,

si riversa, come fonte,

nell'arida sabbia,

gorgoglia e trabocca, nel verso.



Copyright©2011 Grazia Longo

giovedì 19 maggio 2011

E la notte morrà (Inedita)


Aspettami
giungerò a te
con la prima stella della sera.

Aprimi le tue braccia
e aspettami
dietro la finestra socchiusa
dall'ineffabile

Arriverò a te
attraversando
il sentiero più buio

Attendimi
nella penombra
d’un respiro di luna

Su di te avrò
a frugarti ladre
le mani del vento

Mi avvicinerò
nell’ombra
silenziosa

Striscerò
lungo i muri

Mi arrampicherò
al tuo balcone

Arriverò di soppiatto
scivolando lieve
alle tue spalle

E morirò
dentro ai tuoi occhi
ancora una volta.

Vibrerò di te
e della voce
di tutte le stelle
del firmamento

Mi scioglierò
goccia a goccia
calda cera su di te
in un brivido lento
inestinguibile

Cieca e sorda
sarà irrefrenabile
la voglia d’avermi

Inventerai mille modi
per raggiungermi
nel fondo della coppa
e succhiarmi l’essenza
goccia a goccia

Vagherai senza meta
lungo le mie valli di carne
e ti perderai
nella lussuria delle mie pieghe

E la notte morrà
prima che si plachi
-in me, in te-
il fuoco del desiderio.

Copyright©2011 Grazia Longo

mercoledì 18 maggio 2011

Infinite volte (Inedita)


Infinite volte (Inedita)
pubblicata da Grazia Longo il giorno mercoledì 18 maggio 2011 alle ore 14.04

"Non ha suono l'urlo,

nel silenzio dei versi.

Eppure lì nasco e vivo,

e muoio e risorgo.

Infinite volte."
Copyright©2011 Grazia Longo

Sputo di cielo (inedita)


Sputo di cielo (inedita)
pubblicata da Grazia Longo il giorno mercoledì 18 maggio 2011 alle ore 13.05



Siamo in transito

mutevoli, come vento

aria che fluttua ...



Siamo notte e poi giorno.

Un cielo stellato

e poi uno sputo di cielo

nella pozzanghera fangosa

che è la vita ...



Copyright©2011 Grazia Longo

martedì 17 maggio 2011

Accendimi di tramonto (Inedita)

Accendimi
di questo sfarzo di cielo
sul bordo tagliente della vita.

Dondola l'anima
sulle molli acque accese di sole.

Acquattata è l'ombra
che accende la luna stasera.

Copyright©2011 Grazia Longo- inedita
Tutti i diritti riservati - All rights riserved

lunedì 16 maggio 2011

Il silenzio della pietra (Inedita)


Era il tramonto.
Andavo…

L'jpod era scarico
sentivo il mormorio dell'onda

e i miei passi
che sfregavano i sassi

il mare era piatto
d'un rosa fosforescente

mi sono lasciata scivolare
sulla riva

-lasciata scivolare piano-

e ho ascoltato i colori
guardato i suoni
respirato l'onda

il flusso d'energia
m'attraversava
da parte a parte

ero sasso
sui sassi
e il silenzio della pietra
era vita.

Copyright©2011 Grazia Longo- inedita
Tutti i diritti riservati - All rights riserved

Poesie di Grazia Longo "In me tu bruci e tremi" (Amore)


Poesie di Grazia Longo
In me tu bruci e tremi
Amore
________________________________________

Tu vieni a trovarmi con la voce della notte
e vedo la luce dei tuoi occhi
a rischiararmi il cuore
scendere come riverbero di cielo
dentro le mie tumultuose acque.

E farti calore, dentro al corpo mio,
cammino, nei sentieri reconditi dell'anima
a stupirmi col tuo passo felpato
sul tappeto soffice d'un sogno.

Nuvola sciolta che danza lieve
sulla superficie quieta dello stagno.

E tu, a stupirmi, ancora,
in giorni pieni di sole.

Imeneo divino d'anima
qui, a sfogliarmi gli anni.

E le promesse
son calici fioriti
che lasciano a lungo
nelle mie narici
la profumata scia.

Sospesa al tuo sottile filo
mi stupisco ancora
del tumulto che m'assale
in braccio alla dolcezza.

E quel languore che sembra
non lasciare spazio a nulla.

Tu, emerso dall'essenza mia,
in me bruci e tremi,
come fiamma senza tempo,
fatto luce, nell'oscuro abisso.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 16/05/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
________________________________________
Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.

Ero un ramo fiorito (Introspezione)

Ero un ramo fiorito
Introspezione
________________________________________

Vivo di tempeste
nella quiete d'un fosso
e da li suono e canto.

Ero un ramo fiorito
la vita mi ha scavato,
bucato,
strappato le radici
e tolto la corteccia.

Ora sono un flauto
forse un po' stonato
ma suono di vento.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 06/02/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
________________________________________
Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
________________________________________

domenica 8 maggio 2011

Ancora una volta, come allora (Poesia inedita)

Vedrò ancora
una volta
le nubi dissolvere
i loro veli bianchi
nei cieli d'estate
e la mia pelle liscia
di sole e di mare
brillerà di voluttà
ancora una volta
tra la bianca spuma
e canterà la canzone antica
ancora per te, alla luna
come allora,
quando il mio turgido seno
nutriva il desiderio
della tua bocca
e la notte spalancava
le sue cosce brune
al tuo piacere.

Copyright©2011 Grazia Longo- inedita
Tutti i diritti riservati - All rights riserved

martedì 26 aprile 2011

L'uomo col sax (Dal romanzo che non ho scritto)


Da “Il romanzo che non ho ancora scritto”
(Visto che non mi decido, ha deciso di scriversi da solo! Così, qualunque cosa accada, io non c’entro!)

Jogging sulla spiaggia tutto l’anno, 2-3 volte a settimana. Non lo faccio per mantenermi in forma. Non sono, quindi, una patita del cronometro. Corro, in perfetta solitudine, immersa nella natura, e "viaggio" -fuori e dentro di me-. Quindici km, correndo, ma anche camminando, fermandomi a fare foto, a respirare il mare e la mia anima. Finchè arrivo su un muro altissimo, largo circa un metro e mezzo. Ci salgo sopra e lì corro. Sospesa, tra cielo e mare. Questo muro punta dritto verso l’Etna che, maestoso, si staglia sull'altra riva. La mia. E' l’apoteosi, ogni volta, raggiungerlo e volarci sopra. Poche cose per me sono così vicine alla preghiera. Sono laica. Per me questo è un viaggio spirituale. Meditazione ed elevazione. Non importa come parto, per questo viaggio. Certo è, che ogni volta che ritorno, sono una persona nuova!
Ieri stavo correndo tra gli spruzzi, con le scarpe dentro l'acqua. Tornavo, dopo la mia "scorribanda" sul muro, verso casa, immersa dentro la mia anima. Erano le 13.30. Da sola, nel vento, nel sole, nel mare. Nella mia musica, fuori dal tempo. Nel mio tempo. Correvo incontro a me.
All'improvviso mi sono fermata. Il mio sesto senso: volgo lo sguardo verso la strada. Solo un viottolo di terra battuta, che separa la spiaggia dalla ferrovia. E cosa vedo? Una spider vecchio modello, amaranto. Si ferma.
Nessuno. Non c’era nessuno per km, oltre me e due gabbiani, che giocavano per i fatti loro, nel vento. Intravedo la sagoma sfocata d'un uomo che scende dalla macchina. Sembra un miraggio. Deve essere l'ipoglicemia, penso. E' molto lontano, lo vedo confusamente. Sono sulla riva, dentro l'onda. Lui è alla fine della spiaggia. La spiaggia qui, assomiglia a un deserto, per quanto è ampia! E io non guardo quasi mai verso la terra, quando corro. Preferisco immergermi nel mare e nel cielo. Quello che riesco a distinguere è una strana paglietta. Poi vedo brillare un ... Sax!
Mi fermo. Tolgo gli auricolari e spengo l'jpod. E resto lì, incantata, a guardare. Sembra un sogno già sognato. La sagoma d'uomo -la intravedo appena- si mette di fronte al mare e, comincia a suonare. Qualcosa di stupendo, meraviglioso, sublime. Il suono del sax e la voce del vento. E attorno solo cielo e mare. In una solitudine divina. Un attimo perfetto.
E' stato respirare poesia, camminando dentro un sogno! Non lo dimenticherò mai.
Prendo l'jphone dal marsupio. Faccio qualche foto, da lontano. Vorrei avvicinarmi, ma sono titurbante. Mi sento in imbarazzo per il mio stato. Sembro una naufraga nord africana. Ho i pantaloni bagnati. Sono sudata, scarmigliata. Mezza svestita. Lasciamo stare, penso. Poi mi fermo. Non posso andarmene. Voglio ascoltare. Mi avvicino, piano, piano, di lato, per non farmi notare.
Lui, intanto, si è appoggiato alla spider e continua a suonare. Di fronte al mare. Ispirato, maestoso, nel vento. Suona in modo divino. Una musica struggente. Una preghiera laica che sale verso il cielo. In un posto magico. Irreale. Mi viene da piangere dall’emozione. E' così straordinariamente bello, da essere commovente. Sento lunghi brividi lungo la schiena. E sono, come ipnotizzata, da quello che sta accadendo. Ho il cuore in gola, trattengo il respiro.
Mi avvicino con cautela. Sempre di lato, per non farmi vedere. Apro il registratore e registro la musica e la voce del vento. Poi, mi lascio scivolare sulla sabbia. Cerco di non dare nell'occhio, non voglio spezzare l'incantesimo. Sento che mi ha notata. Il sax ha cambiato voce. Mi scende una lacrima. È un'emozione indicibile. Voglio ringraziarlo, per questo frammento d'eterno che mi sta regalando.Prendo un foglietto dal marsupio, tipo post-it, -ne ho sempre uno appresso- e scrivo:
Ore 13.50 del 16/05/2010
"Musica sciolta nella canzone dell'onda.
Aria, che il vento muove, verso il mistero del cielo.
Anima dice grazie.
Poi mi muovo risoluta verso di lui. Oltrepasso gli sterpi frapposti tra noi. Man mano che avanzo, il sax suona sempre più forte. Poi, piano piano, il suono scema. Si spegne. Sono di fronte all'uomodelsax. Il sax, muto, tra noi, manda bagliori di sole. Un istante brevissimo, ma intenso e indimenticabile. Sono così emozionata che non riesco neanche a mettere bene a fuoco la sua immagine. Ho la sensazione di averlo già visto da qualche parte. Su qualche palco, in qualche spettacolo, in un'altra vita. O forse, semplicemente, in un sogno della mia anima. Un attimo.
Dico, sottovoce, (solo un sussurro nelle mani del vento): “Mi ha emozionato. Grazie ...”.
E l'emozione mi serra, ancor di più, la gola. Lui mi guarda (credo). Ha gli occhiali scuri, non vedo i suoi occhi. Ho appena il tempo di indovinare il suo sorriso. Gli porgo velocemente il biglietto e gli volto le spalle.
Fulminea e leggera, quasi danzando, riprendo la mia corsa. Sento alle mie spalle una voce sommessa. Un sussurro, nelle mani del vento: “Grazie” .
Sono già di nuovo ad un passo dal mare. Non mi volto neanche a guardare. Riprende il sax a suonare e sembra chiamare. Corro più forte, ancora, nel vento.
Ho vissuto un attimo eterno. Perfetto. Compiuto nella sua incompiutezza. Trasparente, come un cristallo di rocca.
Ho sempre sognato di suonare il sax. E di farlo cosi', di fronte al mare. Ma non lo so suonare. Qualcuno l’ha fatto per me. Qualcuno, con un vestito amaranto e un sax, che brillava al sole, ha cantato la sua canzone al vento. Ed io ero lì. Misteriosamente.
Oggi sono tornata nello stesso posto. Non c’era nessuno. Solo due gabbiani giocavano ancora con le onde. Ho ascoltato il vento suonare. Ho respirato il ricordo di quell’attimo perfetto e ho sorriso al mare.
(Scritto il giorno dopo, assieme ad uno gnomo.)

Copyright©2010 Grazia Longo- inedito
Tutti i diritti riservati - All rights riserved

Lo spirito della murena (Dal romanzo che non ho scritto)


Caligine sospesa tra cielo e mare. E sabbia, che scotta. Vapori si levano lievi. Sono immersa in un'atmosfera surreale di spazi sconfinati, come sempre. I gabbiani gozzovigliano allegri alla foce fangosa delle fiumare ...
Un movimento improvviso. Era un serpente che si aggrovigliava nella sabbia? Possibile? Mi avvicino. E' una murena che ha avuto quell'ultimo guizzo. La guardo: ora è immobile.
Già arrivano al banchetto vespe e mosche che nessuno ha invitato. Resto indecisa, la tengo d'occhio. Continua a non dare segni di vita. Che faccio? Cosa fare davanti ad un ... banchetto di mosche? Resto perplessa a guardare la murena. Ha la bocca spalancata. I suoi occhi cominciano a velarsi. Intravedo qualche spruzzo dorato della sua livrea regale, sotto la sabbia. Continua a rimanere perfettamente immobile. Sembra ormai destinata a soccombere. No, non si muove proprio più. E' quasi completamente ricoperta di sabbia. Impanata, come una cotoletta. Bella e fritta! Mi spiace che si muoia così inutilmente. Ma che fare?Sono combattuta. Sembra non ci sia proprio più niente, da fare. Mi avvio. Faccio per andarmene. Due passi … Ritorno indietro. Nel silenzio, è come se sentissi una voce. Possibile? Si, ora ne sono sicura. Non è ancora morta la murena. La sento, mi chiama. Vuole vivere! Il suo richiamo non è esattamente un suono. E' piuttosto un fremito che sento dentro, ritornando sui miei passi.. Conosco quel richiamo, quel fremito. E' lo stesso che sento quando mi trovo davanti a qualcuno che sta lottando per non morire. Quante volte ho sentito, accanto ai miei pazienti agonizzanti, quel fremito, annunciare la morte, che viene a falciare una vita! E' lo stesso che sento ora, inequivocabilmente, voltando le spalle alla murena.Lo stesso terrificante fremito. Una specie di vento, che mi fa rabbrividire. Quel freddo che ho sentito addosso ai malati terminali. Sì, io "sento" la sofferenza degli altri. La sento dentro di me. E' una cosa che mi capita sin da bambina. E mi capita anche con le piante. Sento la fine della vita. E prima della fine ... un fremito! In quel contorcersi improvviso della murena, e poi, nell’immobilità a seguire, ho colto un grido. Un richiamo: la voglia di vivere.D'improvviso mi sento io, la murena morente. Sento la sabbia calda, che mi asciuga la pelle liscia, viscida e maculata d’oro. Sento le mosche e le vespe, che cominciano a banchettare con i miei occhi. Sento la morte, che arriva inesorabile. No, non posso andarmene così. Torno indietro sui miei passi. Torno dalla murena! E' ancora immobile, quasi indistinguibile, coperta di sabbia. Ne intravedo la bocca spalancata. La tocco col piede. Nessuna reazione. Scaccio gli insetti, con fastidio, con rabbia. Sì, mi danno fastidio. Li vedo come corvi, o sciacalli, lì, pronti ad approfittarne.
"Quando c'è qualcuno che soccombe, c'è sempre qualcun'altro che gioisce".
Decido di tentare il tutto per tutto. Devo prenderla in mano. Come fare? Se mi scivola? Se si gira e mi morde? Poi scorgo una busta di plastica, poco lontano. E dico tra me e me : "E' proprio quello che ci vuole! Rifletto. E' la prima volta che sono contenta di trovare una busta di plastica sulla spiaggia. Penso a come le nostre reazioni, alla stessa cosa, possano cambiare, in base alla situazione e ai bisogni. Prendo la busta e la uso a mo' di guanto. Acchiappo la murena saldamente. Per un attimo penso che si girerà e mi morderà. Sono pericolose le murene, lo so bene. Il loro morso è micidiale.
Ricordo la loro straordinaria vitalità nella barca, quando le pescavamo, ed io, ero ancora una bambina. Ricordo mio padre che fracassava le loro teste. E avevo visto come riuscivano ancora a sgretolare con i denti un bastone, quando tutto il pescato era ormai già bello e stecchito. No, non si muove. Resta ancora ferma. Un attimo, e tra le mie mani percepisco distintamente quel fremito. La lancio nell'onda che si sta ritirando. Un guizzo. La murena si tuffa e sguscia via! Sono felice! Sento lo spirito della murena dentro di me, ora. Sento, la sua forza, le sue qualità. (Accidenti! Questo forse non dovevo dirlo neanche ad uno gnomo!) E' troppo bello. Assorbire lo spirito di un essere, salvandolo, e acquisirne le sue qualità! Il pellerossa cavalca, ora, dentro la mia anima. Sono tuono, fulmine, acqua, fuoco. Sono entusiasmo puro. Sento Dio sciogliersi e pulsare nelle mie vene. Sono come dopo un rito sciamanico. Nuova, diversa, rigenerata, universale.
In questa atmosfera surreale, ora, sono tutto. Le pietre, la terra, il mare. Mi sento tutto questo. Divento tutto quello che mi circonda. E... molto altro! Sono aria, vento, il tramonto, le pietre, il fuoco, il gabbiano, la pioggia, il sole. Sono puro spirito. Che fluttua e respira in tutte le cose. Sono la vita che vince la morte ... Sono unita a tutti gli elementi naturali ... C'è un'assonanza zen, con l'universo intero. E un senso di armonia, e di pace , mi invade l'anima. Come quando ... A me capita spesso di stare, in perfetta solitudine, in un posto, (che sia in un bosco, al mare o, anche in campagna). E di stare ferma, zitta, immersa nell'ambiente. Senza quasi respirare. Piano piano, entro nella dimensione delle cose che mi circondano. E divento altro. Divento tutto quel che guardo. Onda, schiuma, pietra, foglia e, soprattutto, non muovo nulla, non sposto nulla. "Entrare nel bosco e non muovere una foglia. Entrare nell'acqua e non incresparne la superficie." Magia! Dopo il salvataggio della murena, mi sono sentita molto forte. Quel giorno avevo pensieri neri, nella testa. E anche, qualche lacrima, nella tasca. Mi ero trascinata appresso, per tutto il percorso, un mio dolore esistenziale insidioso, subdolo, che mi accorciava il respiro. E mi spegneva lo sguardo. Il dolore di una lama nel petto, che, neanche il mio volo sul muro, era riuscito a placare.
Ora, con lo spirito della murena, mi era passato tutto. Ero diventata quel guizzo vitale nel mare. Ero la vittoria della vita su una morte inutile. La murena lo sapeva. Si era mossa solo perché io la potessi vedere e salvare! Poi era stata buona, buona ad aspettare. Quel suo aggrovigliarsi nella sabbia. Solo per un attimo. Giusto per attirare la mia attenzione. Come un grido disperato. L'ultimo! E' stato straordinario! Mi sono sentita felice. Come quando, da bambina, rubavo i pesciolini dalla rete, di nascosto. E, di nascosto, li restituivo all'onda. Alla vita.
Copyright©2008 Grazia Longo- inedito
Tutti i diritti riservati - All rights riserved