domenica 3 settembre 2017

Settembre 2017


Un turbinar di foglie e fiori
e scarmigliate chiome danzanti
in flessuosi inchini al vento.

Di nuovo spari, a lacerare 
l'aria implume del mattino.
Spari e ancora spari, 
a ferire il mio silenzio alato.

L'acre odore di polvere pirica 
a sporcare la fragranza dei miei fiori.

Scorre ancora, il rutilante​ sangue 
d'una vendemmia andata male.
È diventato pessimo aceto 
il mosto che non è mai stato vino.

Spleen di settembre


Passata è la promessa d'estate.
Mormora l'onda che schiuma 
ferme ore tra le smusse pietre.

Un presagio d'autunno disperde
folate di ricordi accartocciati.
Il vento fischia, a tratti, 
nelle crepe del silenzio.

Oggi niente cinguettii d'uccelli.
Uno stormo d'aironi 
disegna un'effimera V
che taglia di netto l'orizzonte.

S'è macchiato di tenue grigio, 
l'azzurro prepotente del cielo, 
e trasuda, tra l'onde, 
il colore greve d'un grembo vuoto.