martedì 26 aprile 2011

L'uomo col sax (Dal romanzo che non ho scritto)


Da “Il romanzo che non ho ancora scritto”
(Visto che non mi decido, ha deciso di scriversi da solo! Così, qualunque cosa accada, io non c’entro!)

Jogging sulla spiaggia tutto l’anno, 2-3 volte a settimana. Non lo faccio per mantenermi in forma. Non sono, quindi, una patita del cronometro. Corro, in perfetta solitudine, immersa nella natura, e "viaggio" -fuori e dentro di me-. Quindici km, correndo, ma anche camminando, fermandomi a fare foto, a respirare il mare e la mia anima. Finchè arrivo su un muro altissimo, largo circa un metro e mezzo. Ci salgo sopra e lì corro. Sospesa, tra cielo e mare. Questo muro punta dritto verso l’Etna che, maestoso, si staglia sull'altra riva. La mia. E' l’apoteosi, ogni volta, raggiungerlo e volarci sopra. Poche cose per me sono così vicine alla preghiera. Sono laica. Per me questo è un viaggio spirituale. Meditazione ed elevazione. Non importa come parto, per questo viaggio. Certo è, che ogni volta che ritorno, sono una persona nuova!
Ieri stavo correndo tra gli spruzzi, con le scarpe dentro l'acqua. Tornavo, dopo la mia "scorribanda" sul muro, verso casa, immersa dentro la mia anima. Erano le 13.30. Da sola, nel vento, nel sole, nel mare. Nella mia musica, fuori dal tempo. Nel mio tempo. Correvo incontro a me.
All'improvviso mi sono fermata. Il mio sesto senso: volgo lo sguardo verso la strada. Solo un viottolo di terra battuta, che separa la spiaggia dalla ferrovia. E cosa vedo? Una spider vecchio modello, amaranto. Si ferma.
Nessuno. Non c’era nessuno per km, oltre me e due gabbiani, che giocavano per i fatti loro, nel vento. Intravedo la sagoma sfocata d'un uomo che scende dalla macchina. Sembra un miraggio. Deve essere l'ipoglicemia, penso. E' molto lontano, lo vedo confusamente. Sono sulla riva, dentro l'onda. Lui è alla fine della spiaggia. La spiaggia qui, assomiglia a un deserto, per quanto è ampia! E io non guardo quasi mai verso la terra, quando corro. Preferisco immergermi nel mare e nel cielo. Quello che riesco a distinguere è una strana paglietta. Poi vedo brillare un ... Sax!
Mi fermo. Tolgo gli auricolari e spengo l'jpod. E resto lì, incantata, a guardare. Sembra un sogno già sognato. La sagoma d'uomo -la intravedo appena- si mette di fronte al mare e, comincia a suonare. Qualcosa di stupendo, meraviglioso, sublime. Il suono del sax e la voce del vento. E attorno solo cielo e mare. In una solitudine divina. Un attimo perfetto.
E' stato respirare poesia, camminando dentro un sogno! Non lo dimenticherò mai.
Prendo l'jphone dal marsupio. Faccio qualche foto, da lontano. Vorrei avvicinarmi, ma sono titurbante. Mi sento in imbarazzo per il mio stato. Sembro una naufraga nord africana. Ho i pantaloni bagnati. Sono sudata, scarmigliata. Mezza svestita. Lasciamo stare, penso. Poi mi fermo. Non posso andarmene. Voglio ascoltare. Mi avvicino, piano, piano, di lato, per non farmi notare.
Lui, intanto, si è appoggiato alla spider e continua a suonare. Di fronte al mare. Ispirato, maestoso, nel vento. Suona in modo divino. Una musica struggente. Una preghiera laica che sale verso il cielo. In un posto magico. Irreale. Mi viene da piangere dall’emozione. E' così straordinariamente bello, da essere commovente. Sento lunghi brividi lungo la schiena. E sono, come ipnotizzata, da quello che sta accadendo. Ho il cuore in gola, trattengo il respiro.
Mi avvicino con cautela. Sempre di lato, per non farmi vedere. Apro il registratore e registro la musica e la voce del vento. Poi, mi lascio scivolare sulla sabbia. Cerco di non dare nell'occhio, non voglio spezzare l'incantesimo. Sento che mi ha notata. Il sax ha cambiato voce. Mi scende una lacrima. È un'emozione indicibile. Voglio ringraziarlo, per questo frammento d'eterno che mi sta regalando.Prendo un foglietto dal marsupio, tipo post-it, -ne ho sempre uno appresso- e scrivo:
Ore 13.50 del 16/05/2010
"Musica sciolta nella canzone dell'onda.
Aria, che il vento muove, verso il mistero del cielo.
Anima dice grazie.
Poi mi muovo risoluta verso di lui. Oltrepasso gli sterpi frapposti tra noi. Man mano che avanzo, il sax suona sempre più forte. Poi, piano piano, il suono scema. Si spegne. Sono di fronte all'uomodelsax. Il sax, muto, tra noi, manda bagliori di sole. Un istante brevissimo, ma intenso e indimenticabile. Sono così emozionata che non riesco neanche a mettere bene a fuoco la sua immagine. Ho la sensazione di averlo già visto da qualche parte. Su qualche palco, in qualche spettacolo, in un'altra vita. O forse, semplicemente, in un sogno della mia anima. Un attimo.
Dico, sottovoce, (solo un sussurro nelle mani del vento): “Mi ha emozionato. Grazie ...”.
E l'emozione mi serra, ancor di più, la gola. Lui mi guarda (credo). Ha gli occhiali scuri, non vedo i suoi occhi. Ho appena il tempo di indovinare il suo sorriso. Gli porgo velocemente il biglietto e gli volto le spalle.
Fulminea e leggera, quasi danzando, riprendo la mia corsa. Sento alle mie spalle una voce sommessa. Un sussurro, nelle mani del vento: “Grazie” .
Sono già di nuovo ad un passo dal mare. Non mi volto neanche a guardare. Riprende il sax a suonare e sembra chiamare. Corro più forte, ancora, nel vento.
Ho vissuto un attimo eterno. Perfetto. Compiuto nella sua incompiutezza. Trasparente, come un cristallo di rocca.
Ho sempre sognato di suonare il sax. E di farlo cosi', di fronte al mare. Ma non lo so suonare. Qualcuno l’ha fatto per me. Qualcuno, con un vestito amaranto e un sax, che brillava al sole, ha cantato la sua canzone al vento. Ed io ero lì. Misteriosamente.
Oggi sono tornata nello stesso posto. Non c’era nessuno. Solo due gabbiani giocavano ancora con le onde. Ho ascoltato il vento suonare. Ho respirato il ricordo di quell’attimo perfetto e ho sorriso al mare.
(Scritto il giorno dopo, assieme ad uno gnomo.)

Copyright©2010 Grazia Longo- inedito
Tutti i diritti riservati - All rights riserved

Lo spirito della murena (Dal romanzo che non ho scritto)


Caligine sospesa tra cielo e mare. E sabbia, che scotta. Vapori si levano lievi. Sono immersa in un'atmosfera surreale di spazi sconfinati, come sempre. I gabbiani gozzovigliano allegri alla foce fangosa delle fiumare ...
Un movimento improvviso. Era un serpente che si aggrovigliava nella sabbia? Possibile? Mi avvicino. E' una murena che ha avuto quell'ultimo guizzo. La guardo: ora è immobile.
Già arrivano al banchetto vespe e mosche che nessuno ha invitato. Resto indecisa, la tengo d'occhio. Continua a non dare segni di vita. Che faccio? Cosa fare davanti ad un ... banchetto di mosche? Resto perplessa a guardare la murena. Ha la bocca spalancata. I suoi occhi cominciano a velarsi. Intravedo qualche spruzzo dorato della sua livrea regale, sotto la sabbia. Continua a rimanere perfettamente immobile. Sembra ormai destinata a soccombere. No, non si muove proprio più. E' quasi completamente ricoperta di sabbia. Impanata, come una cotoletta. Bella e fritta! Mi spiace che si muoia così inutilmente. Ma che fare?Sono combattuta. Sembra non ci sia proprio più niente, da fare. Mi avvio. Faccio per andarmene. Due passi … Ritorno indietro. Nel silenzio, è come se sentissi una voce. Possibile? Si, ora ne sono sicura. Non è ancora morta la murena. La sento, mi chiama. Vuole vivere! Il suo richiamo non è esattamente un suono. E' piuttosto un fremito che sento dentro, ritornando sui miei passi.. Conosco quel richiamo, quel fremito. E' lo stesso che sento quando mi trovo davanti a qualcuno che sta lottando per non morire. Quante volte ho sentito, accanto ai miei pazienti agonizzanti, quel fremito, annunciare la morte, che viene a falciare una vita! E' lo stesso che sento ora, inequivocabilmente, voltando le spalle alla murena.Lo stesso terrificante fremito. Una specie di vento, che mi fa rabbrividire. Quel freddo che ho sentito addosso ai malati terminali. Sì, io "sento" la sofferenza degli altri. La sento dentro di me. E' una cosa che mi capita sin da bambina. E mi capita anche con le piante. Sento la fine della vita. E prima della fine ... un fremito! In quel contorcersi improvviso della murena, e poi, nell’immobilità a seguire, ho colto un grido. Un richiamo: la voglia di vivere.D'improvviso mi sento io, la murena morente. Sento la sabbia calda, che mi asciuga la pelle liscia, viscida e maculata d’oro. Sento le mosche e le vespe, che cominciano a banchettare con i miei occhi. Sento la morte, che arriva inesorabile. No, non posso andarmene così. Torno indietro sui miei passi. Torno dalla murena! E' ancora immobile, quasi indistinguibile, coperta di sabbia. Ne intravedo la bocca spalancata. La tocco col piede. Nessuna reazione. Scaccio gli insetti, con fastidio, con rabbia. Sì, mi danno fastidio. Li vedo come corvi, o sciacalli, lì, pronti ad approfittarne.
"Quando c'è qualcuno che soccombe, c'è sempre qualcun'altro che gioisce".
Decido di tentare il tutto per tutto. Devo prenderla in mano. Come fare? Se mi scivola? Se si gira e mi morde? Poi scorgo una busta di plastica, poco lontano. E dico tra me e me : "E' proprio quello che ci vuole! Rifletto. E' la prima volta che sono contenta di trovare una busta di plastica sulla spiaggia. Penso a come le nostre reazioni, alla stessa cosa, possano cambiare, in base alla situazione e ai bisogni. Prendo la busta e la uso a mo' di guanto. Acchiappo la murena saldamente. Per un attimo penso che si girerà e mi morderà. Sono pericolose le murene, lo so bene. Il loro morso è micidiale.
Ricordo la loro straordinaria vitalità nella barca, quando le pescavamo, ed io, ero ancora una bambina. Ricordo mio padre che fracassava le loro teste. E avevo visto come riuscivano ancora a sgretolare con i denti un bastone, quando tutto il pescato era ormai già bello e stecchito. No, non si muove. Resta ancora ferma. Un attimo, e tra le mie mani percepisco distintamente quel fremito. La lancio nell'onda che si sta ritirando. Un guizzo. La murena si tuffa e sguscia via! Sono felice! Sento lo spirito della murena dentro di me, ora. Sento, la sua forza, le sue qualità. (Accidenti! Questo forse non dovevo dirlo neanche ad uno gnomo!) E' troppo bello. Assorbire lo spirito di un essere, salvandolo, e acquisirne le sue qualità! Il pellerossa cavalca, ora, dentro la mia anima. Sono tuono, fulmine, acqua, fuoco. Sono entusiasmo puro. Sento Dio sciogliersi e pulsare nelle mie vene. Sono come dopo un rito sciamanico. Nuova, diversa, rigenerata, universale.
In questa atmosfera surreale, ora, sono tutto. Le pietre, la terra, il mare. Mi sento tutto questo. Divento tutto quello che mi circonda. E... molto altro! Sono aria, vento, il tramonto, le pietre, il fuoco, il gabbiano, la pioggia, il sole. Sono puro spirito. Che fluttua e respira in tutte le cose. Sono la vita che vince la morte ... Sono unita a tutti gli elementi naturali ... C'è un'assonanza zen, con l'universo intero. E un senso di armonia, e di pace , mi invade l'anima. Come quando ... A me capita spesso di stare, in perfetta solitudine, in un posto, (che sia in un bosco, al mare o, anche in campagna). E di stare ferma, zitta, immersa nell'ambiente. Senza quasi respirare. Piano piano, entro nella dimensione delle cose che mi circondano. E divento altro. Divento tutto quel che guardo. Onda, schiuma, pietra, foglia e, soprattutto, non muovo nulla, non sposto nulla. "Entrare nel bosco e non muovere una foglia. Entrare nell'acqua e non incresparne la superficie." Magia! Dopo il salvataggio della murena, mi sono sentita molto forte. Quel giorno avevo pensieri neri, nella testa. E anche, qualche lacrima, nella tasca. Mi ero trascinata appresso, per tutto il percorso, un mio dolore esistenziale insidioso, subdolo, che mi accorciava il respiro. E mi spegneva lo sguardo. Il dolore di una lama nel petto, che, neanche il mio volo sul muro, era riuscito a placare.
Ora, con lo spirito della murena, mi era passato tutto. Ero diventata quel guizzo vitale nel mare. Ero la vittoria della vita su una morte inutile. La murena lo sapeva. Si era mossa solo perché io la potessi vedere e salvare! Poi era stata buona, buona ad aspettare. Quel suo aggrovigliarsi nella sabbia. Solo per un attimo. Giusto per attirare la mia attenzione. Come un grido disperato. L'ultimo! E' stato straordinario! Mi sono sentita felice. Come quando, da bambina, rubavo i pesciolini dalla rete, di nascosto. E, di nascosto, li restituivo all'onda. Alla vita.
Copyright©2008 Grazia Longo- inedito
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Io, fatta di cielo e sporca di terra (Poesia di Grazia Longo, cat. Donne)


Io, Cassandra sfuggita alle maglie del tempo,
abito il buio, nella luce d'Apollo.
Caduta tra le braccia dell'Erinni.

Nemesi di Sfinge allo specchio
e Genesi di me stessa, oltre il riflesso.

Io Medusa, dallo sguardo di pietra.
Grovigli di serpi i pensieri?

E io ancora, sotto lo stesso cielo,
Psiche, mortale Dea d'amore,
condannata a vagare nell'Ade dall'invidia divina.
Senza Eros ad attendermi, alla fine della prova.

Ora, finalmente Monade, sorrido alle Parche.
E non gemo più, ai morsi crudeli delle Arpie.

Io, Eva, fatta di cielo e sporca di terra.

Resto (Poesia di Grazia Longo)


Resto,
tra i petali taglienti
di rose del deserto,
a rilasciare, nell'alito del vento,
il profumo impalpabile dei versi.

Resto,
dentro al recinto del dolore,
con le serpi annodate al cuore,
dietro l'insegna luminosa
-ad intermittenza -
con su scritto AMORE.
(La spengo!)

Resto,
e ti nego di bere
-dal mio calice-
la felicità di cui son capaci i miei occhi
dentro a un amore.

lunedì 25 aprile 2011


Poesie di Grazia Longo nella categoria Vacanze
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Fuggiamo!
Vacanze
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Fuggiamo
allora
dalle tenebre
di cristallizzata
esistenza.

Spegni
la luce artificiale
del pragmatismo
alexitimico!

Fuggiamo
dai grani radioattivi
della sabbia sterile
dell'invidia.

Fuggiamo
dall'aria stantia
ammorbata
dai gas tossici
dell'indifferenza!

Salperò
dal mio letargo
e abbraccerò
la luce
che m'illumina
da dentro.

Accoglierò
il calore
del tuo sorriso
che vorrei
non tramontasse mai
nel mio cielo
d'anima.

Albeggia
sul mare
che m'aspetta.
Tu sai
di qual'acque
è fatto ...
Salta a bordo
allora!

Lo sai.
Da prima.

Prima
d'inciampare
sui sassi levigati
dei nostri versi.

Prima
di scivolare
sulla brina
di lacrime
non piante.

Prima
di precipitare
nel precipizio
d'esistenza
sottovuoto.

Prima
che le tue dita
sanguinassero
tra i cocci
dell'ipocrisia
e il tuo cuore
diventasse
vetro a perdere
in un deserto
senza passioni.
Pieno di lusinghe
pieno di illusioni.

Avventura!
In un sogno
può starci
l'universo intero
senza spostare
neanche
un granello
di polvere!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 15/08/2010

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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Poesie di Grazia Longo nella categoria Uomini
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Amore ucciso
Uomini
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T'ho visto piangere dietro a un sorriso.
Senza un singhiozzo, senza una lacrima.

Pianto, che ti storcea il corpo e il viso,
nel silenzio dell'abbandono, ora tracima.

Uomo, con la lussuria, l'Amore hai ucciso.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 12/03/2011

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Urlo di dolore
Uomini
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Uomo,
tu guardi soltanto
la tua immagine riflessa
dentro la mia anima
non ne ascolti il canto.

Impostore di un dio
che di me s'è ricordato
solo per il piacer tuo.

Mi cerchi nella notte
quando vuoi calore
per riscaldar il freddo
che ti porti in cuore.

Inconsistente esistere di vuoto
perso cielo riflesso nei miei occhi
ti spegni nella mia luce d'amore.

E mi sprofondi nelle viscere
mentre continui a cercare
nel mio giardino fiorito
il mare da cui sei emerso
poi fuggi dai miei occhi
che pur ti han partorito.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 19/04/2010

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Alzati dalla panchina dell'ormai!
Uomini
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Uomo che fuggi da sempre.
Tu che pensi di esser giusto.
Alzati dalla panchina dell'ormai
e guardami per un istante solo.
Dimentica il desiderio d'avermi.
Ferma l'istinto di possedermi.

Guardami, guardami ora
col tuo sguardo migliore.
Come se tu mi vedessi
ora per la prima volta.

Dimentica quel che siamo
in mezzo alla gente.

Diventa lavagna bianca
per scrivere parole nuove.

Bevi l'acqua pura di sorgente
che nessuno ha mai bevuto.

Guardami
un momento solo
come io ora sono,
nuda di fronte a te.
Come io mi sento...

Vorrei essere per te
un mattino di luce
nel buio sconfinato
delle tue infinite notti
senza amore.

Vorrei essere
goccia di rugiada
fresca di coraggio
sulle vili spine
delle tue paure.

Esplora ora dentro me
il paradiso di nessuno
che da sempre aspetta te.
Non è mai troppo tardi.
Amami per me stessa
e per te ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 22/11/2009

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15 Agosto 2009
Uomini
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Mi avvicino all'enorme catasta
che si erge maestosa sull'umida sabbia
Lontana dalla tavola imbandita a festa
Fuori da questa festa festosa
che allaga l'anima mia
di struggente malinconia ...

Nell'oscurità anima ribelle,
sotto un tappeto d'onice
intessuto dell'oro delle stelle,
mi muovo furtiva e lesta.
Lascio alle mie spalle belle
il vociare festoso di chi resta.
Come una ladra mi avvicino
un po' di carta e l'accendino ...

Fioca nasce la fiammella ...
silenziosa e incerta trema
alla brezza lieve della sera.
Per un attimo scompare
poi riprende a respirare ...
Cauta la depongo piano
in un nido di secchi rami ...
Traballa incerta, sorpresa,
si guarda attorno in attesa...
Incontra i primi sterpi,
li abbraccia con dolcezza...
Un attimo di danza ...
La fiamma guizza e canta!

E meraviglia!
Il fuoco improvviso divampa!
Da piccola scintilla ora sfavilla.
Fragoroso e arrogante il buio ferisce.
Imperioso e violento crepita e ruggisce.

Accorrono gli amici gioiosi a far baldoria ...
Faccio in tempo a bruciare la mia storia,
la storia di me e di te, che più non c'è ...

Diventi un uomo qualunque tra tanta gente,
un uomo qualunque che non vale niente ...
Resta l'amore tra ceneri non spente
a bruciare nel cuore che non mente ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 16/08/2009

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Poesie di Grazia Longo nella categoria Spiritualità
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Resurrezione
Spiritualità
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Segni, a lasciar tracce di te,
oltre il silenzio impregnato
di nostalgia senza ricordi.

Nell'angolo acuto dell'oblio,
il vertice del silenzio della pietra.

Sotto il cielo ferito,
riposano, tra le ossa,
brandelli di carne
a rifocillar larve, mai sazie,
nel silenzio della morte.

Poi risorgi.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 24/04/2011

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Preghiera laica
Spiritualità
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Mi sorprende la mattina,
come una ladra,
sparsa tra i miei segni,
su fogli mai stampati.

Oggi, come allora,
non ho croci da fare
sulle ginocchia sbucciate,
ma è a mani giunte
che scrivo una preghiera,
la stessa di sempre:

"Prendi l'Amore che ho
e fanne Amore per Te."

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 18/01/2011

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Fa che i miei sogni siano
Spiritualità
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Fa che i miei sogni siano
impalpabili come le nuvole,
solo il vento potrà sfioccarli,
ma nessuno potrà mai strapparli.

Fa che i miei sogni siano nuvole,
quando si dissolveranno in pioggia
nasceranno fiori di cielo sulla terra.
E dopo la pioggia e il sereno,
torneranno a ricomporsi
sempre in forma nuova.

Fa che i miei sogni
siano stelle splendenti,
così chi guarda il cielo
potrà goderne la bellezza.

Fa che i miei sogni
siano stelle, anche cadenti,
un attimo di luce
che squarcia d'eterno il cielo.
Un graffio d'amore
come una carezza.

Fa che i miei sogni siano farfalle,
si poseranno sì lievi su ogni fiore
senza piegare neanche
il più fragile stelo.

Fa che i miei sogni
siano arcobaleno,
tra la pioggia e il sole,
saranno il sorriso del cielo.

Fa che i miei sogni
siano aquiloni, oggi e domani,
col filo d'argento teso dal vento,
che scivola lento tra le mie mani.

Fa che i miei sogni siano vele
nel mare della vita
sempre pronte a navigare.

Fa che i miei sogni
siano strade affollate.

Fa che i miei sogni siano aria pura
che tutti i puri potranno respirare.

Fa che i miei sogni siano la mia vita
anche se a volte farà male.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 09/01/2011

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Pianto di cielo
Spiritualità
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Ha pianto il cielo impaurito
nella notte scura

Ho dormito su un guanciale di pietra
ascoltando il suo pianto

Mi ha svegliato il lamento del sole
in un'alba senza luce

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 13/10/2010

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Ossa pulite
Spiritualità
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Ti lascio il mio cadavere d'anima

e quest'odor di carne marcia
che le narici offende
lo lascio alle onde

aspetto sulla riva
-ossa pulite-

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 18/04/2010

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Mi canta l'anima
Spiritualità
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mi canta oggi
mi canta
l'anima

la sento
che mi sfugge

e me la ritrovo
sotto i polpastrelli
sulla pelle tra le dita

non la puoi fermare

...è odore
che si espande nell'aria

lo devi solo respirare

...è musica
che canta la vita

non la puoi fermare

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 15/04/2010

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Tenebre bagnate di luce
Spiritualità
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Tutto scorre...
Tutte le albe del mondo
aspettano un tramonto.
Sempre ... e tu lo sai.

Tenebre bagnate di luce
in un continuo, incessante
andare e venire d'onda...

Tutto quel che ami
da inizio avrà fine...
Solo l'anima ricorda
nell'attimo di pausa...

Restano
persi occhi di vuoto
in uomo di pietra.
Icona di se stesso
in altra vita ormai ...

Profumo di sogno
lascia effimera scia
nel fiato dell'oblio...

Il tuo sangue scorre
nei sentieri di Dio ...
L'Eco della tua anima
...non muore mai.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 19/11/2009

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Poesie di Grazia Longo nella categoria Sociale
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Qualcuno, guardando il cielo, muore!
Sociale
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Andavo spedita,
seguendo la riva.
Cantavan le onde,
la canzone antica.

Carezze di vento,
sulla mia pelle,
e in mano, la mia vita.

Pace di sole,
su ogni ferita.

Un rombo nell'aria,
un'ombra, sul capo,
d'uccello con ali d'acciaio
e piombo nel cuore!

Dio mio, c'è qualcuno,
dall'altra parte della riva,
che, guardando il cielo,
muore!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/04/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Missione di pace
Sociale
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Si vestono cadaveri
illividiti dalla rabbia
tumefatti dalla guerra
con gli abiti della festa.

Aspetto pompose esequie
nella cattedrale dell'ipocrisia.

E che non manchi
l'Inno nazionale
che nessuno sa cantare.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 23/03/2011

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Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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Agonia infernale
Sociale
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Stelle affogate nel fango limaccioso

di pozzanghere carceriere del cielo,

un pallore di morte sotto il drappo rosso.



Tanto sangue dietro una porta chiusa

solo una fessura di pulviscolo danzante

rilascia luce dalla mia polvere leggera.



Labirinti senza uscita sono le tue strade

cantieri perenni di morte e incompiutezza

e gorghi ciechi risucchiano la speranza.



Sporcate da inchiostri mendaci e sgangherati

bianche pagine attendono invano fiori di primavera

mentre ostaggi d'un virus mortale i nuclei cellulari

generano proteine del male in un'agonia infernale.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 04/02/2011

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Al di là del filo spinato
Sociale
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Lamiere contorte son le coste
che m'avvolgono il cuore.
E il cuore stesso è polverizzato
dalla vergogna e dal dolore.

Sento odore di morte sui miei vestiti,
nelle mie mani, nei miei sogni.
Sono un essere umano.
Sarò polvere, gas, sapone, fumo,
al di là del filo spinato.

Le mie mani sono sporche
di terra, di fango, di stenti.

Sono mani senz'acqua
ma resteranno mani
non lordate di sangue.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 27/01/2011

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C'era un Dio a guardare?
Sociale
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"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Grandi occhi di bimbo
hanno incontrato la morte
e non l'hanno riconosciuta.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

L'han scambiata per sonno,
leggero e profondo.
Piccole mani ignare
han giocato per ore
lì accanto.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Nel silenzio,
a proteggere un sonno
che mai più finirà.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Giocare
e lasciare durare
ancora un poco,
un sogno
che mai più tornerà.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Non un uomo al suo fianco.
Forse un Angelo solo,
con le sue ali piumate,
dal cielo violato,
a celare
a quegli occhi di bimbo
la cruda realtà.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Ma c'era un Dio
lì a guardare?

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 04/12/2010

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Guardo i tuoi occhi di bimbo
Sociale
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Guardo i tuoi occhi.
Nei tuoi occhi
c'è un sogno strappato
un grido rubato.

Guardo i tuoi occhi.
Nei tuoi occhi
trovo un paradiso violato.
Non hanno lacrime i tuoi occhi.

Mi perdo ora
nel silenzio dei tuoi occhi.
Con le mie parole inutili.

S'io potessi aprir le porte al tormento
sciogliendolo nell'acido di queste parole
ché dirle sarebbe impossibile argomento
gelerei il sangue e toccherei ogni cuore.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 23/11/2010

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Una bambola rotta
Sociale
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Mille vite passate
e una bambola rotta
tra le mani
lacere vesti insanguinate
e uno sguardo
che guarda troppo lontano
quando nessuno lo vede

ombre si rincorrono
mai stanche
nella luce variegata
delle tue iridi

c'è un sogno spezzato
in fondo al cassetto
un grido non urlato
una pietra che pesa
sul cuore
un silenzio che strazia
nell'anima

un amore tradito
sul primo gradino
da chi ti aiutava a salire

uno sparo che echeggia nell'aria
per sempre
su ali piegate

e una vita a lavare
un dolore
che è un grumo di sangue nel sangue

un eterno ricucire lo strappo
-sempre quello-
e una bambola rotta tra le mani.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 16/10/2010

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A Sarah
Sociale
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Angelo biondo
finito nel fango
dolore adesso
è parola vuota

Angelo biondo
coperto di fango
se solo potessi
rotolerei a valle
con le stesse mie mani
dall'alto del cielo
macigni di silenzio
su quelle sue mani
assassine
di tutti i tuoi domani.

Angelo biondo
infarcito di fango
se solo potessi
spegnerei
con un gesto solo
le voci morbose
che spargono ancora
il tuo sangue
d'agnello sacrificale
per cibare
le belve assetate
d'ignominiosa curiosità

Angelo biondo
annegato nel fango
se solo potessi
cancellerei
gli spregevoli sguardi
sulla tua tenera vita
nel suo perduto incanto.

Angelo biondo
se solo potessi ...
fare qualcosa
che serva a qualcuno
e invece son qui
spenta e smarrita
a stringere nei versi
il silenzio e il sorriso
d'una bimba tradita

e piango il pianto
d'una madre ferita
che ha conosciuto
di schianto
la nefandezza
d'una mano amica
e ha visto sporcare
la pelle casta
senza una carezza
lubrica voglia antica
a dilaniar purezza
di carne e anima
in un colpo solo.

Io maledico in eterno
lo spregevole nome
e l'ignobile seme
di belva assassina!

Angelo biondo
eri solo una bambina!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/10/2010

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Che ne pensi?
Sociale
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Tu, uomo giusto d'occidente,
che al sicuro vivi
nella tua comoda casa,
e ad ogni ritorno trovi
il sorriso della tua sposa ...

Tu, con una vita
fatta di certezze
che non lasciano posto
né a sogni né a speranze
e forse
neanche più vere carezze.

Che ne pensi
d'una larva d'uomo
che lavora
dall'alba al tramonto
per un pezzo di pane
o una ciotola di riso
nelle tue multinazionali?

Che ne pensi d'un bimbo
figlio di una guerra
e della sua fame
che non conosce pace?

Cosa pensi
di queste piccole dita spezzate
dalla biglia neracheuccide?

Che ne pensi
d'una donna
che muore sepolta
con la testa sfondata
da sassi assassini
per un no o un sì?

E di quella bruciata viva
col cadavere del marito
sulla stessa pira?

E ancora, cosa pensi
d'un bimbo stuprato
dalle sue stesse radici?
Nella tua terra d'uomini probi
di santi e d'eroi.

Che ne pensi di chi vaga
con un cartellino ed un numero
senza capelli e senza nome
per i corridoi d'ospedali
a mendicar una chemio?

Che ne pensi del soldato
senza più forza per ricordare orrori
che gli hanno divelto la ragione
e spezzato il cuore?

Che ne pensi del grano radioattivo?
E di questi occhi vuoti?
E di quei ventri disabitati?
E di quelli sfollati?

Eppure questo,
e tanto altro, è stato ed è.
Anche se tu continui
a chiudere gli occhi e il cuore.
E sarà anche domani.
Tuo figlio potrà essere uno di loro.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 04/10/2010

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La matta
Sociale
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C'è un raggio di luce che acceca
nelle tenebre della nostra anima.

C'è un grido che lacera l'universo
nel silenzio di parole non dette.

C'è un tesoro di petali profumati
tra le spine di un'esistenza
apparentemente anormale.

C'è una musica
che riempie tutti i silenzi,
e un silenzio
che nessuno può spezzare.

Se tu mi vedi camminare
non puoi immaginare
quanto mondo
dentro di me
sulle mie gambe
si può spostare.

Tu mi guardi
e vedi solo
una strana donna
che cammina
e parla da sola.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/07/2010

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Ho incontrato il male
Sociale
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DORMI PURE
COME SAI
IL SONNO DEI VILI
NEL TUO CIMITERO
DI SPOGLIE TOMBE
DOVE I FIORI DEL MALE
CRESCONO RIGOGLIOSI.

VIVERE UN' ETERNITÀ PER TE
NON SARÀ MAI ABBASTANZA
PER RIPAGARE IL MALE
CHE TI PORTI ADDOSSO.

ISTERILISCE LA TERRA
LA TUA OMBRA
E SEMINA DOLORE
CHE CRESCE E MAI SCEMA.

FECONDITÀ DEL MALE
CHE NUTRE L'INCONSISTENZA
D'ANIMA ORMAI MARCITA
IN QUESTA INDIFFERENZA
DI CHI INFAME DECIDE
DI UCCIDERE LA VITA
E MUORE DI APPARENZA.

BEVI PURE D'UN SORSO
O CENTELLINANDO PIANO
L'AMBROSIA DEL PIACERE
E LA BRAMOSIA DEL MALE.

BEVI PURE FINO ALL'ULTIMA GOCCIA
IL CALICE DEL TUO DOLCE NETTARE
NEL FONDO TROVERAI ALLA FINE
IL SAPORE AMARO DELLA TUA VILTÀ.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 15/05/2010

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Tuffi nella follia
Sociale
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Folle...
con i tuoi occhi ho visto il caos
del prima di tutto nel dopo del nulla.
E ho vagato smarrita in quel nulla
popolato dai tuoi fantasmi.
Ho afferrato un sempre nel mai
e ho sentito l'eco delle tue voci
rimbombare nelle mie orecchie.
Ho vissuto nel nero delle tue pupille
il tuffo nel buio e nel vuoto senza fine.

Risucchiata da gorghi voraci
e da mostri deformi graffiata...
Sepolta viva nella bara
senza luce e senza aria...
e da mille cavallette divorata.

Ti ho visto mangiare i tuoi escrementi
E ho scavato nell'odore acre di morte.
Nel vuoto apparente di gesti e parole
ho scardinato i cancelli del silenzio.

E nel buio di sguardi assenti
alla fine ho trovato sempre
schiere di bimbi piangenti
da amare e consolare ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/03/2010

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Ora puoi guardare solo giù
Sociale
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Alba o tramonto
che differenza fa
oggi i colori
son gli stessi
solo domani
la luce o il buio
farà la differenza.

Comprati un amore
compralo alla moda
con il fiocco e il cuore
come l'hai voluto tu.

Ma non guardarmi
negli occhi, amore.
Non guardarmi più.
E non cercarmi più.
Potresti non farcela.
Ora puoi guardare solo giù ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 31/01/2010

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Fallimento Universale
Sociale
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Accovacciato sulle tue giornate
tutte uguali senza un domani.
Sporche unghie di nero ornate.

Ossuta miseria d'ossute mani
stringe lurido piatto essenziale
di tonde lacrime d'oro sporcate.

Spiccioli di umiliazione e dolore
tra polvere e sudore esistenziale
col nauseante pungente odore
di misero fallimento universale ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/01/2010

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Ti fermi per sempre correndo
Sociale
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Folli schegge di latta tagliano il buio del viale.
La morte è in agguato nei neri selciati.
Aspetta silenziosa tra i fossi nascosta,
sui margini incerti e su quelli segnati,
sonnecchia all'ombra del tragico muro fatale.
Aspetta te, che di domani sei la risposta
e ti spegne nel silenzio di giorni negati.

E tu muori anzitempo,
cantando e ridendo,
canzone che non canterai,
canzone di ieri nel vento.
Ti fermi per sempre correndo
sul ciglio di strada che non finirai,
tragico faro ora spento.

Dei freni il sinistro stridore
è l'ultimo urlo vivente
poi giunge il fragore
dello schianto finale
e poi ... più niente ...
Solo silenzio mortale
Come folgore e tuono ...
E poi solo stupore ...

E fumo che sale al livido cielo, ultima muta preghiera
come inutile incenso, senza voce, senza senso ...
Oh, tenera vita spezzata, tagliata da contorta lamiera
giovane vita invincibile, eppur stritolata ...
E restano a terra, resti di lacera bandiera
brandelli di sogni, dei tuoi sogni, dei miei ...
di tutti quei sogni ancora da inventare.
E ancora io ti chiamo e ti aspetto
sull'uscio di casa per vederti tornare.
E ancora invano ti cerco nel letto
mentre tacite stelle stanno a guardare ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 06/12/2009

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Senza Amore
Sociale
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Rannicchiata nell'angolo più buio
abbracci le tue ginocchia e tremi.

Freddo nella notte.
L'Amore è spento.

Mani tese
e cuore aperto
strappano sorrisi
a volti pietrificati
dalla perdita dell'io.

Amare
nell'abisso
della follia
è cura.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 05/09/2009

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Poesie di Grazia Longo nella categoria Satira
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Buon Natale!
Satira
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Se di solo Amore
fosse fatto il mondo
non ci sarebbero più guerre.
E quanto sarebbe bello
venire al mondo!

Buon Natale a chi?
Ma come ti permetti?
E perché?

Falli alla Madonna gli auguri
se proprio ci credi!
E lascia stare San Giuseppe,
ché lui non c'entra!

Falli ai commercialisti
che hanno i polpastrelli consumati
a furia di contar soldi!

Falli ai dietisti
che s'ingrasseranno dopo le feste!
E a quelli delle palestre!

Falli a Babbo Natale:
tutti i camini spenti
e lui, così leggero,
con solo soldi da portare!

Falli ai politici italiani
che continuano a nascere
senza morire mai.

Falli ai delinquenti DOC
che continuano a star fuori,
senza pagare!

Falli a te, amico mio,
che con i tempi che corrono,
non si sa mai!

...Erode vince ancora!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 25/12/2010

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Poeta maledetto!
Satira
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L'umiliazione del potente
nell'eccelso verso
ha effetto dirompente.

Nell'umile verso
è voce fioca
del diverso
che sovrasta
il giubilo
dell'impenitente.

Non m'importa niente
di quel che dice
e vuole la gente!

Sputerò parole
al veleno
su ogni sguardo bieco
su chi da dietro ferisce
o di sbieco colpisce.

Non m'importa
né di sventura
né di fortuna.

Mi aspetto rispetto.
Mi chiamano poeta.

Loro l'hanno detto!
Non io,
né una cometa.

Senza iattura
e senza stiletto
io aggiungo:
scrivo per diletto
forse sì, son poeta!
Ma se son poeta
voglio esser maledetto!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 27/11/2010

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Una storia antica: la vedova allegra
Satira
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Porta ancora fiori
all'odor di vile menzogna,
sulla tomba fresca,
la gallinella bionda,
col tacco a spillo
e lo spacco indecente.
Ignominioso a dirsi,
senza fare alcuna fatica,
una lacrima di plastica
(riciclabile, non si sa mai...)
ella generosa spende
per l'occhio acuto
della mala gente.

Ma il suo sguardo,
a ben guardare,
è quello di chi mente.
E il corpo parla chiaro
e grida prepotente.
Senza pudore alcuno
di piacere ella splende
nella parte antica
(della "superfica").

In tasca, già la morte freme di vita,
e suona, beffarda, l'infame richiamo.
Aleggia un sorriso sulla bocca amica
che sugge già amor alieno e profano.
Ruggirà, vedrà, a tempo e a luogo,
la belva che s'è annidata in cuore,
lei piangerà, ma non lo sa, sul rogo,
lacrime amare di sangue e disonore.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 20/11/2010

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Pensandoti lavo i piatti in chat
Satira
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Odora d'amore
la pezza che mugola
e di profumo s'impregna
nel fondo porcellanato
e lastricato d'anima.

Il succo di limone
ricorda l'essenza
della nostra prima volta
era in tua assenza
ma poco importa!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 15/03/2010

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Poesie di Grazia Longo nella categoria Riflessioni
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Umide oasi languono d'assenza
Riflessioni
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Passa, il tempo, sulla pelle,
un petalo avvizzito
dall'inverno perenne,
senza carezze.
Persa, tra l'obliosa nebbia,
fiocchi di gelida indifferenza,
coprono i sorrisi della terra.

Scende, la notte, sulle pieghe.
Nasconde un fremito antico,
un sussulto impercettibile.
Parla di te, il silenzio,
e distilla brividi, sul corpo.
Languore sale, dal ventre.

Ricerca frenetica,
nel gelo delle lenzuola,
nel vuoto del letto,
nelle pagine lacere,
fitte d'una vita
colma di corse
e vuota d'attese.

Nella sabbia della pelle,
tra sguardi cupidi di beduini,
è deserto, dove umide oasi,
languono d'assenza.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 19/04/2011

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Affastellati raggi
Riflessioni
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Scivola lento
nero denso
liquido dentro
come il sangue
dentro le vene.
Brucia
dolce e nero
come questa sera
che volge le nude spalle
alle tenebre della notte
e s'arrotola nelle sue pesanti coltri
lasciando l'orma del suo capo
sui candidi guanciali del sogno.

Nera fuliggine resta
del grande falò del cielo.
Affastellati raggi
inghiottiti tra le ceneri
d'un giorno andato
Come oggi
Come ieri
Come domani.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 12/04/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Troppo tardi!
Riflessioni
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Sei venuto ad offrirmi ora
quel che mi hai negato allora.
Ma fuggito ormai è l'attimo eterno.

Ti ho già vissuto tutto
nella pienezza della mancanza
a cui nulla potrà aggiungere
ora la tua presenza.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 06/04/2011

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Ero in volo, senza nido
Riflessioni
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Ieri, al meriggio,

ho visto le prime rondini,

venirmi incontro, dal mare.

Le ho viste, sfinite, toccar terra,

dopo il lungo volo,

e poi, tornare subito a volare,

impazienti di ritrovare il loro nido.



Ero sola,

persa nelle maglie del tempo,

nuda guerriera, senza armi,

sciolta nell'azzurro del mare,

rubavo i colori al tramonto

e li spalmavo, stupita,

sulla tavolozza dei miei occhi.

Ero in volo, senza nido.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 29/03/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Nube radioattiva
Riflessioni
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Si scansa, il tenero germoglio, dalla goccia d'acqua.
E ha paura, la dura zolla, della nube che si ferma a regalare ombra.
Sarà nube d'uomo, rubata dalle mani di Dio, per fabbricare luce?

E' senza fine, il buio, sull'altra faccia della terra!
E qui, occhio di brace, il sole m'acceca.

-Dio, fa che non piova!-

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 25/03/2011

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Tristezza di poeta
Riflessioni
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Cade piano, la pioggia,
scivola lenta
su povere cose d'uomo ...

E piove
su ordigni radioattivi
e crateri di morte.

Piove
su macerie d'umanità
e corpi sfregiati
dalla cieca furia
degli elementi.

Piccole gocce di cielo
si mescolano
a rivoli di sangue,
sulla terra fangosa.

E Piove,
sul velo nero d'una notte
senza stelle, né luna,
distruzione e morte
per l'oro nero,
mentendo salvezza
di uomini e cose.

Tristezza di poeta
resta,
intrisa di notte.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 20/03/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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Una vita sudata in fondo alla tasca
Riflessioni
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Esco.
Niente bastone da rabdomante.
Oggi non vado in cerca di guai.
Li trovo in fondo alla strada
nell'angoscia che ti latra nel petto
ti strappa le vesti di dosso
e lacera a morsi la carne.
Mi fermo a fermare quei cani bavosi.
Li affronto e li scaccio.
Poi vengo a cucire quei morsi.

Ritorno sui miei passi
col sole alle spalle.
Ho una stella scarlatta di sangue sul petto
la bianca maglietta sporcata di fango
una vita sudata in fondo alla tasca
un sorriso di cielo a cingermi il capo.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 22/02/2011

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Parole in una sola goccia
Riflessioni
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Cosa c'è in questa luce che scende?
Cosa c'è in questo sfarfallio sospeso
che sommerge i giorni miei?

Tra le tenebre di vita stanca
solitario effluvio d'anima
rilascia odorosi petali
sul selciato umido di pianto.

Tra i fossati lasciati
dalle tue mani malvagie
queste pietre aguzze
e gli spuntoni di roccia
sono sepolcrali segni.

Sparse tra i sassi
croci di storia morta
marcita dei pensieri tuoi.

Restano i miei petali strappati
dal tuo narcisismo patologico
sotto le suole di passanti ignari.

Volano dai campi d'amore
e cadono sul selciato canceroso
di strade già asfaltate.

E fiumi di silenzio diventano
rivoli di parole diafane
nel greto d'un torrente
che gorgoglia solitario
sussurrando piano amore
in gole di carne e di roccia.

Sbattono sulla riva
parole vive, sospese,
rutilanti di sangue e dolore.
Parole in una sola goccia.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 17/02/2011

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Arpie volteggiano lievi
Riflessioni
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Non volli fermarti
e fermai il mio cuore.
Strinsi i miei pugni
sulla solitudine
e artigliai il mio respiro
nella morsa del silenzio.

Immobile è ora il petto
dietro un seno che palpita.
Nell'oscurità del "mai più"
allatto i fantasmi
dei sogni sepolti.

Arpie volteggiano lievi
nei misteri del cielo
gracchiando pensieri di morte.
E l'anima sovrasta
il silenzio d'uno sguardo.
Ho dita sottili
nei solchi di pelle
e lame affilate
negli occhi.
Tra la polvere
un soffio di vento
e poi solo il mare
con la sua voce
a coprire il silenzio.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 16/02/2011

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M'intrisi del nulla di te
Riflessioni
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Ho risposto al tuo canto.
Come non farlo
intrisa dal silenzio dell'abbandono?
Ho ascoltato la tua voce incantatrice
avevo urgenza di sentirmi viva
volevo provare il mio volo nel vuoto.

M'intrisi del nulla di te
del calore delle tue mani
del brivido della tua voce
dell'inganno dei tuoi "T'amo"
M'intrisi del tuo desiderio
e morii nel silenzio dei tuoi occhi.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 14/02/2011

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Quando sarà doloroso solo guardarmi
Riflessioni
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Sono aria.
Chi apre i polmoni mi respira.
Sono emozione
che si sprigiona
dal nulla
come un profumo.

Odora la mia essenza
di tutte le anime.
Sarò lieta di accompagnarti
mentre cammini
nella tua strada sconosciuta.

Sentirò camminare la tua anima
tra l'erba e sui sassi
e dal suono capirò
cosa vedrai all'orizzonte.

Capirò quando andrai oltre
o ti fermerai sul ciglio d'un fosso
a piangere il dolore che tracima
o la felicità che zampilla.

Portami con te.
Portami con te nascosta.
Trovami nella tua anima
nell'angolo più buio.
Sarò una flebile fiammella
che ti regalerà un sorriso.
Voglio abitare il tuo silenzio.
Oggi o mai più.
Sarò solo attimi
che sono calde coltri
per i giorni freddi
per le notti buie.

E' nell'attimo l'eternità.
Quello senza tempo
senza un domani
a sbarrare
le porte d'un sogno.
E senza spazio.

C'è l'universo intero
e l'oltre dell'infinito
in fondo ai miei occhi...

Sarò polvere d'oro poi
nell'oblio dei tuoi sogni
quando sarà doloroso
anche solo guardarmi.
Come ora.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/02/2011

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Lode a Pasolini
Riflessioni
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Contrastanti note
in armonia di dissonanze
tra sfumature d'anima
toni estremi e discordanti
una vita pregna di morte
già all'origine
stella di caos danzante.

E morte improvvisa
violenta
misera fu
gemma tra il fango
richiamo di tenebre
nella voce della luce
egli tutto disse
e tutto si legge
nello spazio vuoto
immenso incolmabile
che ha lasciato.

Un grido nel silenzio
lacerante urlo d'occhi sbarrati nella notte
ucciso all'alba mai morto in un tramonto
eclissi di sole a mezzogiorno
tra spettri vaganti nell'ombra dei vicoli
odoranti di piscio
stelle splendenti in pozzanghere d'odio.

Nel limo della perversione crescono
caducei fiori tra artigli mortali.

Sciarpe di seta stringono la gola
e strozzano il fiato in parole
fatte singhiozzo
nel rigurgito alcolico dell'ultimo ubriaco
appeso al lampione dell'ultima notte.

E tremule fiamme senza cielo
di stelle lordate dal fango dei pensieri
lame di parole sguainate come coltelli
rugginoso sangue rappreso nelle mani
e nell'anima inchiostro nero seppia.

Ossa sbiancate sulla riva della vita
dalla salsedine del pregiudizio
sotto un sole che non perdona
con la sua luce accecante.
Senza vermi il suo cadavere
mangiato dai vivi
nella vita che muore
lode a Pasolini
-Verrà fuori vedrai-
in tumulto di sensi
rosa bianca rilascia petali rossi
lordata dal sangue
e dal silenzio degli ultimi.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 02/02/2011

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Resta l'ombra
Riflessioni
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Luce e tenebra
s'incontrano
ogni giorno
nel rosa dell'alba
nel rosso del tramonto
come sentinelle
che si danno il cambio.

C'è sempre un sorriso di cielo
tra le nuvole e il vento
nel chiarore che avanza
nella tenebra che incombe.

La luce d'una stella
può bastare
alla notte più nera.

Non c'è lotta
solo cambio di guardia
tra la luce e il buio.
RESTA L'OMBRA.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 30/01/2011

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I poeti
Riflessioni
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Son senza recinti i poeti.
Non conoscono spazio
non conoscono tempo.
Vivono e muoiono
mille volte dentro una poesia
e camminano nell'infinito
in eterno ...

I poeti sono fuoco
sono aria da respirare
sono acqua da bere
sono terra da baciare.
E nuvole e vento.
Sono cielo i poeti
e brividi sulla pelle.
Seminano le parole
e raccolgono stelle.

I poeti toccano corde nascoste
e le fanno vibrare, senza mani.
I poeti sono anima,
non li puoi fermare ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 29/01/2011

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Eri acqua ed io aria
Riflessioni
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Eri acqua ed io aria
increspai appena la superficie
con i miei venti
ma non raggiunsi mai i tuoi abissi.
Troppo leggera io
e a te mancò il sole
per innalzarti dal tuo letto
e raggiungermi col respiro.

Sei stato anche fuoco
ma io sono rimasta aria.
Ho rallegrato la tua fiamma
col mio fiato più lieve
per non spegnerti.
Troppo poca la legna
per ardere a lungo.
O forse era solo paglia.

Ti sei perduto nella nebbia
acqua mista ad aria
senza diventare nuvola
senza mai toccare il cielo.

Ti sei spento presto
senza legna da bruciare.
Solo la tua cenere fredda
ha conosciuto la mia aria
ed era così poca
da non poter colmare
il vuoto che rimane.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 22/01/2011

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La tela del ragno
Riflessioni
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Fu sentiero di fuga
sotto orme di sangue
a capofitto su zolle dure
d'atavica arsura.

Vento su sabbia minuta
e grani d'oro lucente
dispersi nel silenzio dal vento.

E il vento sulle labbra
nel cuore
sulla pelle
sotto la pelle.

Vento finalmente!
Carezza di dita leggere
voce d'acqua nell'arida crepa
nell'istante spogliato dal tempo
nel fruscio di luce abbagliante.

Poi l'inganno muto
teso nella tela del ragno.
Ricami d'oro mortali nelle tenebre.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 13/01/2011

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Nella penombra resinosa d'un sogno
Riflessioni
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T'ho incontrato un pomeriggio di gennaio,
in fondo al calendario degli anni,
quando il sole colpiva di striscio la mia vita,
col suo raggio spaurito dal gelo.
Obliquo raggio dei giorni della merla.

Segni, e un suono perduto
nella tasca della memoria,
chiedevano al tempo mio.
Un richiamo inatteso,
nel silenzio d'un vociare inutile.

La tua voce ha penetrato l'anima,
come una lama affilata,
nella fenditura stretta,
lasciata aperta,
oltre la siepe d'inverno.

Poi un'ultima danza, a piedi scalzi,
sul bordo del precipizio,
tra gli alberi danzanti,
con le loro braccia nude alzate al cielo,
oltre l'ombra della sera,
nella penombra resinosa d'un sogno.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/01/2011

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Idi di marzo
Riflessioni
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M'hai colpito
proprio quando il tempo era intento
a demolire le opere d'una vita.

Ti sei alleato all'ostilità della fortuna,
e mi hai piegato l'anima
come un maglio sul ferro incandescente.

Hai preso a morsi la mia carne
strappato brandelli al mio cuore
sporcando il sagrato di sangue.

Sei stato l'ultimo colpo
-quello letale-
che arriva all'improvviso
alle spalle.

Ah, proprio tu,
le mie idi di marzo
nell'autunno incipiente
che imbiancava appena le tempie
di bagliori argentati
mentre il corpo rifioriva all'amore
nell'ultimo valzer a piedi scalzi sull'erba.

Quando il cuore aveva superato
la tristezza dei meriggi spenti
che m'assediavano da vicino
sei stato retrovia fatale
d'un tormento ormai sconfitto.

Come un mattino intriso di tenebre
dopo una notte di bufera
mi hai consegnato alla fine
che da tempo avevi deciso.

Mi hai attaccato per ultimo
quando gli altri più miseri dolori
avevano ultimato il loro oltraggio
e mi hai fatto assaporare
nell'ultimo atto
quando strenua era la battaglia
e già nell'aria c'era sentore di sconfitta
il fiele amaro dell'odio incoercibile del destino.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 10/01/2011

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Tra le pieghe della memoria
Riflessioni
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Vita sciolta
in tumulti che tacciono
e poi esplodono.
Echi di tuoni lontani
e rumoroso silenzio.
Riflessi falsi
e bagliori veri.
Frammenti
che ricompongono
un quadro.
Segni che s'incontrano
e partoriscono parole.
Musica d'esistenza.
Suoni arcani e misteriosi
che colorano silenzi.
Canto d'anima senza incrinature
tra le pieghe della memoria.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 06/01/2011

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Specchi in una cornice
Riflessioni
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Bello sognare, ma i poeti
sono cantori d'anima
sempre fuori posto
tra automi senz'anima.

La cetra è ormai
relegata nei musei,
e la musica della vita
è sincopata
da sintetizzatori
di suoni artificiali.

Anche i sorrisi pietrificati
dai chirurghi estetici,
sono solo una ferita
su maschere neutre.

Cancelliamo la vita
con il botulino sulla pelle
levighiamo e appianiamo
le rughe fatte di storia
-la nostra?-
Forse ...
o più semplicemente
quello che siamo
nella cornice
fermi ad aspettare
-inutilmente-
che qualcuno ci liberi
dalle catene dell'ipocrisia.

Resta la superficie
che riflette luce
non propria.

Siamo specchi
in una cornice
senza dipinto ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 05/01/2011

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Tutta una vita (per imparare)
Riflessioni
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Devi prendere
la tua vita in mano
e farla librare,
come un aquilone,
tenendo stretto il filo
e, nello stesso tempo,
lasciandolo scivolare,
modulando la velocità
senza perderlo mai ...

Ci vuole d'un bimbo la purezza
e d'un vecchio la saggezza.
Da piccola c'era mio padre.
Poi ho dovuto farlo da sola.
Tutta una vita per imparare.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 29/12/2010

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Non tornare indietro!
Riflessioni
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No, non tornarci,
non si torna indietro!
E a volte andarci
con i ricordi
fa solo male.

Ti attende nell'ombra
la nostalgia
dei tempi andati
col suo velo nero
di pianto intriso
accanto alla follia
beffarda
con il vestito liso.

E' forse solo
il desiderio di tornare
come siamo stati
quando sognare
era letizia
e non faceva male.

Ricordo
il Natale d'altri tempi
croce e delizia
quando poco era tutto.
Ora tutto è niente.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 24/12/2010

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Orgasmo creativo
Riflessioni
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Anche io, ogni tanto,
mi ruzzolo negli endecasillabi.
Mi faccio un tuffo nelle rime baciate
e abbraccio una quartina di traverso.

Ma quando il demone mi possiede,
è vera magia.

E' la poesia che si scrive da sola,
è pura astrazione, è altro da tutto.

Diventi il verso.
Diventi la sillaba,
la parola, il fiato.

Non sei più una persona.
Le tue dita non sono più
le estremità di un arto.

Diventi altro da te
sei un mezzo e un fine.
O forse, semplicemente,
non sei.

Non sei quello che eri,
non la persona di sempre.
Sei più vicino a un dio.

E creare diventa
un parto cosmico
un piacere orgasmico

tumultuoso
esplosivo
totalizzante
apocalittico.

E ti senti infinitamente piccolo
da stare largo in un pugno stretto.
E immenso, incontenibile, espanso,
come l'esplosione di una supernova
al centro dell'universo.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 20/12/2010

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Inestricabile enigma
Riflessioni
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Questo gioco
di luce e d'ombra
di falsi ricordi
e attese interminabili
di reti e di voli
di sguardi indagatori
oltre i muri di certezze
-facili e inesatte-
oltre i riflessi osceni
di specchi deformanti
del potere.

Questa tela
d'infinite trame e orditi
inestricabile enigma
che resta nella matassa
irrisolta
neanche dipanata in parte.

Dietro la porta
resta il filo
-sottile-
tra le dita
delle parche
che han la fine
dei domani
dei miei, dei tuoi.

Aborti di vita
ferita uccisa
o peggio,
tradita
tra le mani.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 14/12/2010

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Ernest ... ♥
Riflessioni
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Anima errante,
vagabonda e inquieta
assieme al corpo
-almeno sulle gambe-

Quante cicatrici
sulla tua pelle,
marchi di ferro e fuoco,
fulmini nel cervello ...

Poche oasi
e quanti deserti
-affollati-
sempre uguali,
mai gli stessi.

Fantasmi e demoni
si danno la mano.

Deità scomparse
sotto le ceneri
risorgono
nella follia creativa
e popolano egualmente
i sogni più splendenti
e gli incubi più orrendi ...

Annegati
in due dita di liquido,
ma di quello buono,
che uccide i vivi.
E consegnati
all'Eterno
-come Vita-
alla Morte.

Non possono soccombere, gli Dei, alla Morte,
né possiedono la viltà di volerle sfuggire.

Impavidi la cercano
-vivendo-
e la sfidano
in ogni frangente.

La provocano e la dominano
ad ogni assalto
ridendo e, a volte, piangendo.

La svegliano di soprassalto
ad ogni piè sospinto
-vivendo-

Vinta, infine, la Morte scarmigliata
accorrerà al capezzale (vuoto)
solo dopo il fragore dello sparo!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 13/12/2010

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Bianco
Riflessioni
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Il colore della vita?
Bianco, trasparente.
Come l'acqua, fluida, scorre.
Come un raggio di sole,
racchiude tutti i colori dell'iride
in un arcobaleno,
quando da una parte c'è il sole
e dall'altra piove.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 22/11/2010

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Tra un terremoto e l'altro
Riflessioni
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Vita
una farsa
una commedia
a volte una tragedia.

Tracima oltre i confini
frantumando gli argini.

Va oltre ogni forma
annullando i margini.

Vivida realtà effimera
generata dall'istante.

Un "mentre che accade"

Un colore brillante
che subito sbiadisce.

Un conoscere
che l'attimo successivo
ti tradisce.

Resti perplesso
poi riparti
senza un punto
d'appoggio fisso.

Solo una momentanea illusione
da dove ricominciare a muoversi.

Avanzi tra macerie d'emozione
nel divenire ossessivo
incessante
senza fine
senza inizio.

Tra un terremoto e l'altro
come una condanna
come un vizio
senza fermarti
fino alla fine
dove trovi l'inizio.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 25/10/2010

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Quando la mia vita era primavera
Riflessioni
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C'è tutta una vita
dentro a un sospiro
c'è tutto un dolore
dentro a una sola lacrima

rugiada che bagna
corolle appena dischiuse
sensazioni silenziose
fatte di niente
musica senza note

ho sentito
vibrare l'universo
guardando il cielo
immenso e buio
trafitto
da stelle troppo lontane

e ho sognato altri occhi
assieme ai miei
qualche vita fa
quando
la primavera non era
solo una stagione
quando
la mia vita
era primavera

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 21/10/2010

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Vita come mare
Riflessioni
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Il mare racconta
una storia infinita
per chi lo sa ascoltare
è la storia della vita

vita
sempre la stessa
e mai ferma

vita
lieve e fluente
è canzone d'onda
nel vento leggero

vita
fragore violento
s'infrange sulle rocce
e schiaffeggia la riva

vita
d'albe rosate
a specchio di cielo
sotto ali radenti
di bianchi gabbiani.

vita
fatta di mare
alito d'alghe
e carezze di sale.

vita
acqua salata
sull'orizzonte
col cielo cucita.

vita
da tumultuosi gorghi
vuoti e beffardi
alla fine inghiottita.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 08/10/2010

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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La vendetta della tecnologia crea ... poesia!
Riflessioni
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Sono scomparsa,
sono pagina bianca,
spettro silenzioso
mi aggiro
tra le vostre parole,
afona la mia cetra,
senza corde resta
un guscio disabitato
di tartaruga
inutilmente uccisa.

Ermes vaga in antri bui
nelle viscere della terra
mi accompagna
e mi consola
ma mi lascia sola
sulla soglia di luce.

Un Dio non può amare
più di tanto una donna.

Senza il mio nome
le mie parole scivolano
nelle pieghe d'anima
senza lasciare traccia.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 26/09/2010

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La notte mi guarda
Riflessioni
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Vestita da sera
la notte mi guarda
dall'ombra delle sue ciglia
truccate di mistero

scintilla la luna di perla
in fondo ai suoi occhi
m'inondano effluvi
di speranze sfiorite.

Ride il mare sommesso
spolverato di luce
son parole di poeti
che galleggiano piano
è musica d'anima
che si specchia
nei miei occhi

e ascolto il mio vento
nel sussurro di foglie
che cantano al cuore
un canto d'amore.

Fioca luce illumina d'ombra
la notte di stelle che muore.
Impallidiscono i sogni
tra guanciali di pensieri
intrisi di lacrime e dolore.

Sospira l'amore sulla mia pelle
che grida ancora il tuo nome
e ancora brama senza parole
il tocco unico delle tue mani.

Striscia luce di stella sui miei fianchi
e nel cielo di seppia scompare
dentro al mormorio sommesso
d'un silenzio scaduto
come eco ormai levigata dal mare.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 08/09/2010

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Angolo cieco
Riflessioni
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Vivere senza amore
è muoversi
senza lasciare traccia.

Camminare
attraversando il giorno
per scivolare piano
in fondo allo stesso dolore
muto
come un foglio bianco
orfano e triste
senza le sue parole.

Angolo cieco e senza righe
ha cancellato al bivio
confini d'anima e d'esistenza.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 06/09/2010

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Di me si vede l'effimero
Riflessioni
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E' quando cammino
su strade sconosciute
che mi conosco.

E' quando esco di casa
con del tempo in tasca
e la mente vuota
che trovo altro.

E' quando non devo andare
e vado
che veramente mi muovo.

E' quando non cerco di definirla,
la vita,
che comincio a viverla.

E' quando non cerco di conoscerla
che veramente la sento.

Mi dici che sembro irraggiungibile.
Come una stella.

E' quando non vuoi possedermi
che potrai avermi.

Ogni volta che lo vorrai,
basterà guardare il cielo.

La vita è un viaggio continuo.
E senza fine.
E' quando ti fermi a guardare
che mi hai raggiunta.

Ci sono cose di noi
che nessuno può sapere.
Sono quelle
che ci fanno delle persone uniche.

Quelle che
lanciano bagliori dai nostri occhi
quando guardiamo la vita,
da dentro.

Di me si vede l'effimero.
Quel che resta è tutto.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 05/09/2010

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Sono sangue
Riflessioni
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Scene terrificanti
Sgualciti guanciali
e gesti convulsi.
Tragici sudari
di silenzio urlanti.

Sole tra la neve.
Guance rosse di bimbo
fuori dalla porta di casa,
tra le mani dell'ava antica
con la mente ancora tersa.
M'attendono, pazienti
intrisi di vita passata
e di gocce di sangue,
sul candore, ancora intatto.

Dentro al tuo urlo antico,
il mio primo pianto.
Fragore di vita
che batte nel cuore,
e vita che langue
nel cordone reciso
gemente stille
di dolore pulsante.

Già è abbandono
con rugginoso sapore
di sangue e di morte,
il mio primo vagito
incontro alla vita.
Quasi un grido.
Come un ramo
divelto dal tronco.
Come rivolo d'acqua
che gocciola piano
stillicidio di vita
dalla roccia.

Sono sangue.
-SONO IO-.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 01/09/2010

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Arsenico
Riflessioni
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Qualche goccia d'arsenico
c'è sempre
in ogni bicchiere d'acqua
che beviamo.
Ma non ci uccide.

Ogni ora che passa
è un passo
più vicino alla morte.
Camminiamo lo stesso.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 31/08/2010

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Un filo teso
Riflessioni
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Solo un filo d'argento
sottile e lucente
tra due sogni
-il mio e il tuo-
un filo teso la sera
dall'arco oscuro della notte
annodato all'alba d'ogni giorno
-niente più-

Tra nuvole e sassi
aggrappata ai tuoi occhi
ho imparato i miei passi
sul filo lucente e sottile
d'un riso senz'eco,
scivolando ogni giorno,
slegata dal tuo laccio
in fondo al sentiero di sempre
solcato da un'unica lacrima.

Alla fine della strada
ho imparato altri passi
sul marciapiede del sogno
al bivio tra desiderio e rifiuto
incontrando la tua pelle proibita
(per caso, o era tutto segnato)

E ti ho catturato tra l'incontro e la fuga
in fermo immagini di memoria indelebile
lasciandoti libero di corrermi nei pensieri
e di restarci per sempre come è successo
tra le carezze di sguardi dei miei occhi.

Come acqua di mare
ho lambito le tue rocce
bagnato d'umori le coste
spruzzato salsedine sulle ferite
cantato canzoni d'amore nell'onda
levigando di baci il tuo cuore.

All'angolo del dubbio
sulla strada in salita
ti ho lasciato in silenzio
in compagnia di quel riso senz'eco
e da sola mi sono incamminata
al capolinea dell'unica certezza.
Allontanarmi
per non andare oltre.
E ho imparato dal dolore
ogni mio passo a venire.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 28/08/2010

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Tesori nascosti
Riflessioni
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Suoni d'anima.
Echi flautati
in ventri d'anfora.

Liuti suonati dagli abissi
in antichi relitti
di velieri sommersi.

E tesori nascosti,
incrostati di rossi coralli,
celati,
da flessuose alghe verdi.

Ho vento
nelle orecchie,
tra i capelli ...
e sabbia d'oro
tra le dita.

E' un filo d'argento
la mia vita.
E ho il nome tuo
sulla linea della mano.

Alzo gli occhi
e guardo il cielo.
Da qualche parte
c'è il mio aquilone.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/08/2010

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A volte
Riflessioni
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A volte, scambiamo la luce per buio.
Quando la luce è così forte da accecare.

A volte, bisogna affrontare il proprio buio
per poi trovare la luce.

A volte, rendiamo impossibile il possibile,
pur desiderandolo.

A volte, sogniamo solo di notte,
quello che vorremmo sognare
di giorno, ad occhi aperti.

A volte, ci diciamo delle brutte bugie
a discapito di belle verità.

A volte, sopportiamo meglio
il dolore di una rinuncia
di quello di una perdita.

A volte viviamo
contro il cuore e l'anima.
Sopravvivendo a noi stessi.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 09/08/2010

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Amori mai finiti
Riflessioni
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Ci sono odori
che non dimenticheremo mai
ci sono sensazioni che lasciano
traccia indelebile nella memoria

e ti sorprendono all'improvviso
quando meno te lo aspetti
quando non ci pensi
e hai la sensazione
d'aver dimenticato

echi d'emozione
che ti colgono alle spalle
di sorpresa

e sono pugnali
che si torcono dentro
le ferite d'anima

fanno male
male da morire
e invece vivi
e fingi di non soffrire

è una nostalgia che ti sale
dal centro del petto
e si ferma in gola

una puntura di spillo negli occhi
che ricacciano indietro le lacrime

è un pugno nello stomaco
mentre la pelle ricorda un brivido

è un sussulto di un corpo
che d'improvviso trema

è uno schiaffo sul viso proteso
su un sorriso sfuggito
alla vita d'adesso
che muore su labbra
che implorano quei baci
perduti per sempre.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 08/07/2010

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Ho inciampato nei tuoi versi
Riflessioni
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Non volevo
non cercavo.
Ero spenta.

Svestita di vesti
stracciate
e rammendate.

Vestita a festa
dalla mia solitudine
intessuta su fili
di trama aliena.

Equidistante
da me e da te.
Così lontana
da tutto.

Ho inciampato
nei tuoi versi
e son caduta
nei tuoi occhi.

Ora rotolo ferita
nella ruga
che il dolore
ha scolpito
sulla tua fronte.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 26/06/2010

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Sono
Riflessioni
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Sono ombra nel sole
e sabbia che beve l'onda

sono caos che danza
nella musica dell'universo

sono un granello che stride
nell'ingranaggio del potere

sono sorriso nel pianto
e parole senza voce
che gridano amore
da un foglio strappato.

Sono libertà.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 23/06/2010

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Cancellati tutti i voli
Riflessioni
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Brandelli di me e di te
dimenticati in fondo
ad un cassetto chiuso.
Sigillato nel silenzio
di labbra cucite.

Cancellati tutti i voli.
Emozioni che svaniscono.
Terrorismo sui sentimenti.

Restiamo a contare
fogli colorati fuori uso.

Biglietti scaduti d'una vita
che poteva essere
un avventuroso viaggio.

Diventati carta straccia
come moneta fuori corso.
Ma non serve denaro
per acquistare i sogni
ci vuole coraggio.

Il resto è busta sigillata
senza mittente e senza destinatario.
Dentro c'è una vita intera.

E questo vuoto esistenziale fuori.
Dove resta chimera la realtà di un sogno.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 15/06/2010

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Il cielo recita il suo copione
Riflessioni
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Lasciami morire senza rumore
nel buio dei tuoi occhi neri
Notte che guardi e non mi vedi.
Lasciami sprofondare nei tuoi silenzi.
Chiudi la porta al rumore del mondo.
Spegni la luce di tacite stelle
tra nuvole che danzano
nella musica dell'universo.
Senza applausi, senza fischi
il cielo recita il suo copione.
Lo leggo tra le stelle e il cuore.
Il cielo non ha bisogno di parole.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 14/06/2010

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Pensieri di scirocco
Riflessioni
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Straniera in terra mia
rivivo l'incanto antico
di un mondo della memoria
che il tempo ha rimpicciolito.

Scotomizzazione di un mito
frammentato da pensieri
come lance del reale
che guizzano nell'aria
del già accaduto.

Frammenti di passato
in cocci frantumati
e taglienti
tintinnano nel vento.

Cristalli trasparenti
mostrano il rosso scuro
del sangue ormai rappreso.
Lacerano aguzzi
buste non spedite
lasciate senza indirizzo
nei silenzi d'anima.

Caronte traghetta
pensieri di scirocco
umidi d'acqua salmastra
aggrappati agli occhi.

Anima sparsa
qui e altrove
respira lo stesso vento
che resta appiccicato
in bilico
tra la pelle e lo spirito.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 13/06/2010

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Cocci di vetro
Riflessioni
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Vivo
il mio silenzio
in pagine affollate
d'inutili parole.

E corro ora
di falso moto
restando ferma
al bivio da sola.

La clessidra
si colma
di futili istanti.

Erano cocci
di vetro
i tuoi diamanti.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/06/2010

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Presa di coscienza
Riflessioni
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... improvvisamente
m'accorgo

che un battito d'ala di farfalla
può causare un maremoto
al di là dell'orizzonte

...improvvisamente
m'accorgo

che la mia anima sposta
tempeste di vento
in fondo all'anima altrui

anima altra
che prima fugge
e poi mi rincorre

fosse mare ...
sarebbe oceano ...
la mia anima ...
senz'altra anima...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 31/05/2010

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Distillare Ricordi
Riflessioni
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Ho amato di te
il silenzio dei tuoi baci.

Ho amato di te
la voce delle tue mani.

Ho amato di te
i tuoi sguardi su di me.

Quando mi guardavi
sovrappensiero
e non sapevi
che io ti vedevo.

Ho amato di me
l'immagine
che ho visto riflessa
nei tuoi occhi.

Quando mi amavi
senza chiederti
chi fossi.

Quando il mio nome
sulle tue labbra
era Amore.

Sto amando di noi
il ricordo di tutto.

Ora,
che non c'è più niente.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 21/05/2010

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Come una promessa
Riflessioni
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Trema ancora il tuo sguardo,
tuo malgrado,
come languida fiamma,
sul mio seno celato,
sui miei fianchi,
sul mio ventre teso,
sulle mie cosce
che indovini,
che conosci,
sotto il vestito stropicciato.

E tremerebbe,
lo so,
lo sento,
la tua mano,
come allora,
se solo potesse ancora toccarmi,
ora,
che non puoi più sfiorarmi
neanche con gli occhi,
che pur mi cercarono,
nel buio, da lontano,
in un tempo non troppo lontano.

Ti penetra l'anima
l'odor mio d'oceano,
infinito e irreale,
fluttua nell'aria
che sa di miraggio
a te irrimediabilmente negato
ora,
e per tutti i giorni che verranno.

Non sarò nella tua vita,
non più.
Resterò impressa,
ricamata,
ferma nella linea della tua mano,
come una ferita,
come una promessa disattesa,
sì, ma non dimenticata.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 20/05/2010

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Canzone della vita e della morte
Riflessioni
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Siamo Angeli
siamo Demoni
Siamo Inferno e Paradiso

Siamo quel che avremmo potuto essere
e non siamo

Siamo un Sogno non sognato
da sognare domani forse
o che non sogneremo mai

Siamo quel che siamo
e quel che non siamo
Siamo la Domanda e la Risposta

Siamo alberi in una foresta inesplorata
Siamo stelle in cerca della propria luce

Siamo Pensiero Divino
e Desiderio di Carne

Siamo Vita e Morte
Odio e Amore

Siamo un Sacrificio
che nessuno ci ha chiesto

Siamo impastati d'Amore
e cotti nel Dolore

Siamo il Silenzio
tra le Tue e le Mie parole

Uno Sbaglio da dimenticare
nella vita degli altri.

Siamo ...
Scarabocchi di Dio
nel deserto del nulla.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 18/05/2010

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Senza vita
Riflessioni
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LASCERÒ ANCORA PER POCO
VAGARE NELLA NOTTE
I MIEI SOGNI TRA LE STELLE
SPUTI DI DIO NEL TACITO CIELO.

SARÒ RESPIRO E SILENZIO
E SCIOGLIERÒ I MIEI OCCHI
NEL BUIO SENZA ATTESA

ASPETTERÒ LE MUTE CAREZZE
CHE IL SOLE FARÀ AL MARE
ROSATE PROMESSE PERDUTE
NELL'AZZURRO EVANESCENTE
RIFLESSO MENDACE DI CIELO

SOMMESSA QUIETE SCIOGLIE
LUCE DI LUNA IN FONDO
ALLA COPPA D'ARGENTO

E IO SCIOLGO I CAPELLI
E I RICORDI NEL VENTO
PROFUMI PERDUTI DI SOGNI
IMPALLIDISCONO ALL'ALBA
NEL RICORDO CHE BRUCIA
SULLA PELLE E TRA LE DITA
IN UN GIORNO NUOVO
E SEMPRE UGUALE
-SENZA ME SENZA TE-
SENZA VITA

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/05/2010

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Così e così sia
Riflessioni
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splendidi fiori recisi languono
in vaso di cristallo prezioso.

cresce sola nel sole
tenera foglia con spiga d'amore.

affonda le radici
nella crepa di muro del tuo cuore.

freddo baluardo di pietra
sigilla vita in sepolcro polveroso.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 08/05/2010

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Sacrificio
Riflessioni
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piange l'occhio triste
e lacrime di sale
baciano mute labbra
orfane di baci.

tace ormai la voce
che ti cantava in cuore.
nella brezza della sera
danza come foglia
l'anima solitaria.

gemito di vento
nella valle desolata
spoglia tutti i rami
e spezza il silenzio.

rossi petali sparpagliati
tra i ricordi dell'aria.
profumi di primavera
che mentono amore
in pagine di dolore.

e nostalgia suona
struggente melodia
tra le corde di una vita
invidiata ed infelice.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 07/05/2010

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Piante carnivore le tue labbra
Riflessioni
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lasciami piangere il silenzio
tra le pieghe dell'inganno.
piante carnivore le tue labbra
voraci e mendaci
hanno rubato amore tra le mie.

tu, anima sottovuoto
hai piantato sul mio cuore
ferendolo a morte
il tuo insulso vessillo
d'inutile maschia gloria.

erano pioggia acida
d'odio e di rancore
contro la tue fronde
le gocce mortali
che mentivano ristoro
alle mie radici nude
tra le crepe crudeli
di consumata vita.

nel freddo di un addio
restano nudi i miei rami
orbati di gemme nuove
in questa primavera
di ricordi e d'oblio.

nel silenzio d'una lacrima
seppellisco amore
e di nascosto
lascio sulla sua tomba
il mio ultimo fiore.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 28/04/2010

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Scrivo per te
Riflessioni
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NON RICORDO ...
NON CONTO LE BARCHE DI CARTA
CHE MANDO A NAVIGARE
PER MARI SCONOSCIUTI.

OH,
SE TU HAI INCONTRATO
ANCHE SOLO PER UN ATTIMO
LA MIA ANIMA
ALLORA AVRÒ SCRITTO OGNI COSA PER TE
PERCHÉ TU POSSA SENTIRLA E TOCCARLA
E SOPRATTUTTO RESPIRARLA.

E NON AVRAI PIÙ PAURA
DELLE MIE LACRIME
NE' DELLE MIE RISATE.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 20/04/2010

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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Ultimo Canto
Riflessioni
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Son fiori di campo
le mie canzoni.

Nascono da sole
tra l'erba dei ricordi
tra sassi di sconfitte
nei solchi del dolore
bagnate dalle lacrime
ed asciugate al sole.

E vibrano di tormento
nel mio ultimo canto
e cantano
nel lamento del vento
che sparge il mio rimpianto
come petali profumati
dal tuo rimorso stropicciati.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 16/04/2010

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Poeta maledetto
Riflessioni
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E verrete a cercare
il folle poeta silente
nel suo fetido antro
di cicche mal spente
tra azzurre spirali
di cielo e di fumo
mescolate ai sogni.

Poeta maledetto
sull'orma di chi
nel poco visse molto.

E vi farà scappare
il tanfo nauseante
di cenere e tabacco
e il fiato della fiera
che regala note d'alcool
e bugie di primavera.

Sparsi son fogli e sogni
in confusione accesa.
Fuoco d'arte e di passione
in esistenza appesa.
Caos e arte fuoco e distruzione
che regna in anarchico pensiero
e bruciar non disdegna
mistero e desiderio
in un foco senza legna.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 17/03/2010

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Saranno occhi le mie parole
Riflessioni
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E' fuoco la passione.
Fuoco che brucia.

Tutti guardiamo le stelle
e le sogniamo anche
finché stanno lontane nel cielo.
Ma nessuno può tenerle in una mano.

Io vivo nel silenzio di parole scritte.
Il suono potrebbe sembrar rumore.

Delle stelle prendo con me la luce
e disperdo nel silenzio il calore.

Occhi saranno le mie parole.
Solo gli sguardi non fan rumore.

Occhi che penetrano corazze
e svegliano sopite emozioni
tra la cenere del silenzio.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 17/02/2010

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Tra morte alghe ti vengo a cercare
Riflessioni
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Corro tra l'onde e respiro i tuoi umori
tu mi batti nel petto assieme al cuore

tra morbide trine di bianca schiuma
culli i miei sogni e mi dai calore

con azzurre lacrime d'azzurro scrigno
mi carezzi la pelle e levighi il dolore

la tua canzone voglio ancora ascoltare
merletto prezioso di bianche conchiglie
tra morte alghe ti vengo a cercare ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 13/02/2010

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Tu baci all'orizzonte il mistero del cielo
Riflessioni
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Mare
tu baci sempre all'orizzonte il mistero del cielo
e sei ancora l'odore divino che m'inonda le narici
E io
sacro incenso d'anima disciolto in misero fango
qui son solo terra straniera che nutre esili radici.
Ora
Muta sabbia ingoia lacrime che non piango.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/02/2010

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Io vivo di poesia
Riflessioni
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Oggi brindo

a chi fantasia non ha
e vede tutto
nero o bianco
giusto o sbagliato

Brindo
a chi non è capace di volare
a chi giudica e non comprende
a chi si agita senza vivere
a chi possiede senza amare.

a chi...

agli altri,
altri da noi alieni
in un mondo
dove non si fa
niente per niente
e perso è il senso
di far le cose
per piacere
puro piacer d'amare
di essere e di dare.

Brindo
a chi non sa ascoltare
nel silenzio del vento
il respiro del mare.

Brindo ...
a chi ha un tesoro
e non lo sa
un tesoro dentro
che non scoprirà!

Oggi brindo
a quelli ch'erigono barriere
e non ci permettono d'amare
come potremmo
come sapremmo fare.

Brindo a quelli che
non vedono
e non sentono
e mai sapranno
cosa si perdono
e lascio loro
gli ori del mondo
per me prendo solo
un raggio di sole
io so tenerlo
tra le mani
senza bruciami
e la sua luce
m'illumina
il cuore.
Io vivo di poesia.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 10/02/2010

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Certificato d'esistenza in vita
Riflessioni
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Inerzia
Calma apparente
Sintesi perfetta

Oscure trasparenze
in maschera sorridente

Ombre di luce
in coni d'ombra

Giganti d'argilla
in universi ignoti

Fossili esistenziali
in gocce d'ambra

Fermo immagine

Binari morti
in vite d'altri

Capolinea
per inerzia

Il punto fermo
prima del gorgo

Flashback
Primo respiro

Frattali esistenziali
in frattalici universi

Pedoni sacrificati
da un dio perverso

Attori inconsci persi
in cortometraggi d'autore

Il contratto è scaduto?

Lo tengo nel pugno chiuso
nessuno se ne accorgerà.

Buco nero
dopo il Big Bang

Come va?
Bene grazie
Per inerzia.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 05/02/2010

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Anima, misteriosa isola
Riflessioni
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Anima ...
Rimani isola misteriosa tu, misteriosa presenza
nel vento dell'invidia livida, rabbiosa e melensa
che suo malgrado semina la tua sublime essenza ...
Anima ...
Conservi il tuo valore in un mare d'apparenza.
Emersa dal dolore, nel dolore rimani immersa.
Tra i tuoi morbidi scogli, con immutato stupore,
umile accogli tempeste d'odio e crudeli uragani
che, senza alcun pudore, rubano a piene mani
il sudore delle tue messi e i suoi dorati grani.
Anima ...
Tu, fertile terra d'oro, senza indugio,
in acque infestate da infami pescecani,
misteriosa isola offri ristoro e rifugio
a naufraghi stanchi e a bianchi gabbiani.
Anima ...
tu sei paradiso ormai perduto
all'ombra del falso, bieco sorriso
di un dio cieco, sordo e muto!
Anima ...
Anima sola, misteriosa isola,
dallo stesso dio che l'uomo malvagio
prima ha deriso e poi ha ucciso,
accetti l'umido fetido straccio,
inutile omaggio, estremo oltraggio,
di buio offeso liso e macchiato,
nell'ultimo blasfemo abbraccio
d'un tragico spento cielo stellato.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 23/01/2010

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Erode vince ancora
Riflessioni
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Nel buio d'universo illuminato
di cui Erode è il re dei dementi
sento forte il pianto sconsolato
di piccole creature innocenti.
A nulla è servito il bimbo salvato
nei gommosi presepi splendenti.
Blasfemo aborto imbalsamato
in freddi cuori ormai spenti.
La croce hanno staccato
dalle pareti dell'anima
che nega i suoi tormenti.

Erode vince ancora
in sepolcri imbiancati
d'acrilico lucenti
con scettro e corona
fa strage d'innocenti.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 02/01/2010

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Natale di ieri
Riflessioni
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Ricordi lucenti
tra nebbia antica
baci struggenti
di vita amica
lampi ruggenti
di nostalgia
fatti di sogni
di pane e fantasia
ricordi l'attesa ...
ne nasce poesia
di mano tesa
senza vergogne
né visi di cera
fiato di zampogne
scaldava la sera
afflato d'anima
era preghiera
invisibile incenso
profumava l'inverno
di primavera.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 20/12/2009

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E sangue gocciola sul filo spinato dell'anima
Riflessioni
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Esiste il male e oggi lo leggo
nel tuo sguardo che fugge
nel tuo sorriso che diventa un ghigno
in questa maschera che ti cade dal volto
e scopre l'odio per la bellezza che covi
tra i rovi della tua esistenza senza senso.

Latomie di schiavi diventano avidi desideri
che saziano la belva ingorda solo per un attimo.
E sangue gocciola sul filo spinato dell'anima.
Nero sangue si rapprende tra i grigi sassi
nella terra isterilita dall'ego boia di se stesso.
Non c'è acqua che disseti l'arsura in gola.
Nel deserto del nulla il calore del sole
brucia e acceca in un silenzio mortale.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 18/12/2009

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Frattali d'attimi
Riflessioni
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Grani di clessidra
si sciolgono in frattali
d'attimi d'insoluta vita.

Bevi sogni orfani di ali
nello stesso bicchiere
di giorni mai eguali.

Insegui la stessa chimera
e salti fossi immateriali
nell'aria bruna della sera.

E tremi di folle desiderio
mentre scagli al cielo
la tua ultima preghiera.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 14/12/2009

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Utopia e Realtà
Riflessioni
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Opulente icone di freddo marmo
suggellano il patto tra utopia e realtà.
Materia che marcisce in terra di nessuno
dove sparsi ormai giacciono i resti
di quei che furon e mai più saranno.

Tempo ladro, laido e infame
rubi gli attimi che lottano fieri
per non marcire tra il letame
e non morire nei miei pensieri.

Attimi amati e odiati, spiccioli di eternità
dono e tormento di chi invano sa.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 12/12/2009

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Inevitabile
Riflessioni
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Gioca la tua partita
anche barando...

Lo so, devi vincere tu,
è una questione
di vita o di morte...
Sono da eliminare.

Sono il granello di sabbia
che fa inceppare
il meccanismo perverso
del tuo narcisismo funzionale.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 17/11/2009

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Canto d'amore nel tormento (In Memoria di Alda Merini)
Riflessioni
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Indicibile atroce tormento d'anima
scolpito in viso solcato da fiumi di lava antica
che trafigge e monda l'anima ardente
e rende feconda la terra di lacrime intrisa
con fuoco di passione d'amore travolgente.

Scossa l'anima mia al suon della tua voce
che scandisce tormente di neve ed uragani
e gocciola come acqua di sorgente
nella scura forra di inviolati boschi.

Tormento e Amore che brucia e ristora
che grida e geme nel vento della sera.
Vita fatta di respiro e lacrime di cera.

Si ribella l'anima prigioniera
nella gabbia di orridi fantasmi
assetata d' amor negato
che urla e si dibatte disperato.

Nel limbo di mutilata esistenza
amore morto e poi rinato
si espande in misteriosa essenza ...

Tu, assetata d'amore disseti
con l'immensità divina
che solo un amor disperato può avere
chi, amato ed empio, compie lo scempio
e affonda nelle tue bianche carni il suo coltello ...

E sento il Tormento distillato goccia a goccia
che nel canto tuo d'infinito amor trabocca
e si perde in singhiozzi d'assenza.
Risorge canto, nell'anelito di un figlio
sognato, amato, immaginato
che disseti la tua sete d'esistenza ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/11/2009

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Ti sento nel sussulto straziante della tua cura
Riflessioni
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Non cercherò parole per dirti addio.
Guarderò le pietre più aguzze
quelle frantumate di franosa vita
e penserò all'anima tua
come pietra dal dolore sgretolata.

E vedo tra le tue pietre miracolosi fiori
che spandono sublimi aliti di poesia
umida di lacrime e di sole splendente
in terra dove ogni ferita è nido fecondo
e l'amore ha i colori del fuoco ardente
in un cuore senza porte e senza fondo.

Poesia si disperde come fiato
come il fumo delle tue sigarette
in un anelito di cielo sudato
e lascia le ceneri neglette
di dolci carezze a te negate ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 02/11/2009

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Brillare inconsapevoli come stelle
Riflessioni
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Ed il cavallo nero nitrisce e scalpita libero dal morso.
Con la luce finirà questa libertà sospesa
dove l'anima vaga senza meta
e trova luoghi dove vivere amare e riposare
radure spazi e terre non calpestate.
E silenzi che parlano senza far male.
Siamo soli ed è meglio così in fondo.
Respirare la vita come aria
e amare in silenzio
e brillare come le stelle inconsapevoli nel cielo buio
senza un perché anche se nessuno le guarda.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 15/10/2009

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Io, come una falena
Riflessioni
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Notte solitaria sveli la mia anima
sotto un cielo di stelle che non sanno di brillare
eppur lo fanno.

E piange la civetta nell'ombra
come un bimbo che cerca il capezzolo della madre
e non lo trova.

Sogna anche il turpe assassino quando tutto tace
e niente si muove nell'aria senza vento ...
Anche le fronde degli alberi dormono e tacciono.

Solo una falena continua a sbattere impazzita
sulla lampada accesa della vita ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 14/10/2009

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La morte può aspettare!
Riflessioni
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Vivo
con la morte accanto.

Vivo
e sento il suo alito
sul collo.

Vivo
e so che morirò.

Respiro avidamente la vita.
Odora di vaniglia e di rose...
Mi tuffo nel mare dell'amore.

Ascolto la musica
di onde spumeggianti
instancabili amanti
dell'immota costa.

Mi commuovo davanti
al tuo sorriso di bimbo.

Tremo e fremo
alle tue carezze.

So che la voluttà
di questa vita
presto finirà.

Vivo e amo
e rido e piango.

Addento la vita
succosa mela
e il suo succo
mi gocciola
lungo la gola...

Che importa?
La morte può aspettare!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 13/10/2009

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Sogni
Riflessioni
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I sogni sono nostri
ci appartengono...

Sono magici aquiloni variopinti.
E il filo è nelle nostre mani.

Sono farfalle leggere
che si posano sulle nostre speranze.
Sono ali per volare che ci fanno Angeli.

Sono finestra aperta sul possibile
luminosi spazi sconfinati
senza barriere, senza recinti...

Conoscono sentieri sconosciuti.
Non sono schiavi di regole.
Non seguono binari già tracciati.

Sono più forti della ragione.
Sono figli dell'anima
fratelli dei sentimenti
genitori delle emozioni.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 12/10/2009

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Si svelerà domani
Riflessioni
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Battito d'ali impercettibile
esistenza transitoria.

Effimera luce di candela
in una notte troppo buia
per essere rischiarata.

Voce flebile che si spegne
nell'immenso silenzio d'un universo
troppo grande da esplorare
dove anche l'infinitamente piccolo
diventa infinito da scoprire.

Niente si svela mai
completamente.
E niente è compiuto mai.

Manca sempre qualcosa
che si svelerà domani ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 10/10/2009

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Il tempo non esiste
Riflessioni
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Il tempo
non esiste più ...
Passato
presente
futuro
si unificano ...

La vita è ora
e ogni istante
è un frammento
di eternità
che vive
nel mio respiro
e in questa luce
alternata
ad ombre
che mutano
e si dissolvono
in un fluire
di marea incessante
dove la chiave
è lasciarsi andare
come un fiume
che scorre...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 07/10/2009

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Brindisi alla vita
Riflessioni
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Brindo alla vita
questa vita
amata e odiata.
Questa vita di tedio
e di emozione sublime ...

Questa stessa vita
che mi fa correre
tra mille ostacoli
e mi fa fermare
senza un perché
sul ciglio della strada
a raccogliere un fiore
e a guardare il cielo
come fosse la prima volta ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 05/10/2009

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Pensieri
Riflessioni
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Pensieri silenziosi
fiori roridi di rugiada
aprono le loro corolle
ora tenui
ora fiammeggianti ...
e diventano emozioni
nell'aria lieve
dove sbocciano speranze
e il silenzio è musica
che consola l'anima
in un deserto
dove vivere
è spesso fingere
di dimenticare
e dimenticarsi
restando fermi
eppur correndo
incontro
a fragili sogni
variopinti e fugaci ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 01/10/2009

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Invano
Riflessioni
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Vago
senza meta
tra rovine
e macerie...

Frammenti di vita...
Polvere e sangue...
Luci ed ombre...

Silenzio mortale.

Sopravvissuta
ancora una volta.

Riempio le voragini
di cieco odio.

Colmo il vuoto
dell'indifferenza.

Coltivo assurdi fiori
in aridi deserti.

Strappo sorrisi
a volti di pietra.

Cullo cadaveri
invano.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 30/09/2009

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Mistero dell'anima
Riflessioni
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Mistero dell'anima
che si impiglia
nelle maglie
della ragione
e grida di uscire
dalla rete
d' ingannevoli certezze
per affrontare
le strade innumerevoli
del dubbio
dove ogni cosa
può essere
o non essere.

In una altalena
dove cadere
è facile
e farsi male
è nel conto
da pagare.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 28/09/2009

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Irraggiungibili Chimere
Riflessioni
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Tempo interminabile
solitario e vuoto
in soffice bozzolo...

Poi cieco bruco
molle e tenace,
strisciante e vorace.

Un giorno solo
per esistere
volare amare
come farfalla...

Il divenire incessante
ruba spazio a fatue certezze.

Inutile e solitario sfarzo
d'irraggiungibili chimere.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 24/09/2009

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Notte prima di San Lorenzo
Riflessioni
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Cielo graffiato di luci ...
Stelle che si sciolgono
nel silenzioso divenire
di spazi immensi e bui.

Inconfessati desii
scivolano sommessi
nell'oscurità dell'anima...

Sfrecciano sul grigio asfalto
veloci come fragorose meteore
rare schegge impazzite
intrise di falso progresso.

Destini sconosciuti
di uomini senza volto...

Ascolto parole di ieri
crudeli menzogne
che raschiano le viscere
e sogno il sole di domani
che disperderà le ombre.

Spargo di dolcezza
questo languore
che tutta mi invade...

Questo esserci
malgrado la materia.

Immateriale liquidità di sogno
lambisce la riva solitaria
senza domande
senza risposte...

Non c'è spazio
confinato nella notte
e il sonno ci rende uguali
come la morte.

Gli insonni vagano...
Negli oscuri abissi
raschiano incubi
ad occhi aperti
nell'ombra di fantasmi
del passato.

Vesti bianche
di lugubri pensieri
ondeggiano nella brezza...
lacere bandiere
che l'oblio presto spezza.

Scintille divine rischiarano
la solitudine del cielo
e il canto del gallo
d'improvviso ferisce
la silenziosa notte
foriero dell'alba
che verrà...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 15/08/2009

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