lunedì 25 aprile 2011


Poesie di Grazia Longo nella categoria Sociale
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Qualcuno, guardando il cielo, muore!
Sociale
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Andavo spedita,
seguendo la riva.
Cantavan le onde,
la canzone antica.

Carezze di vento,
sulla mia pelle,
e in mano, la mia vita.

Pace di sole,
su ogni ferita.

Un rombo nell'aria,
un'ombra, sul capo,
d'uccello con ali d'acciaio
e piombo nel cuore!

Dio mio, c'è qualcuno,
dall'altra parte della riva,
che, guardando il cielo,
muore!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/04/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Opera pubblicata nel sito Scrivere.info ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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Missione di pace
Sociale
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Si vestono cadaveri
illividiti dalla rabbia
tumefatti dalla guerra
con gli abiti della festa.

Aspetto pompose esequie
nella cattedrale dell'ipocrisia.

E che non manchi
l'Inno nazionale
che nessuno sa cantare.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 23/03/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Agonia infernale
Sociale
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Stelle affogate nel fango limaccioso

di pozzanghere carceriere del cielo,

un pallore di morte sotto il drappo rosso.



Tanto sangue dietro una porta chiusa

solo una fessura di pulviscolo danzante

rilascia luce dalla mia polvere leggera.



Labirinti senza uscita sono le tue strade

cantieri perenni di morte e incompiutezza

e gorghi ciechi risucchiano la speranza.



Sporcate da inchiostri mendaci e sgangherati

bianche pagine attendono invano fiori di primavera

mentre ostaggi d'un virus mortale i nuclei cellulari

generano proteine del male in un'agonia infernale.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 04/02/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Al di là del filo spinato
Sociale
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Lamiere contorte son le coste
che m'avvolgono il cuore.
E il cuore stesso è polverizzato
dalla vergogna e dal dolore.

Sento odore di morte sui miei vestiti,
nelle mie mani, nei miei sogni.
Sono un essere umano.
Sarò polvere, gas, sapone, fumo,
al di là del filo spinato.

Le mie mani sono sporche
di terra, di fango, di stenti.

Sono mani senz'acqua
ma resteranno mani
non lordate di sangue.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 27/01/2011

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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C'era un Dio a guardare?
Sociale
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"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Grandi occhi di bimbo
hanno incontrato la morte
e non l'hanno riconosciuta.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

L'han scambiata per sonno,
leggero e profondo.
Piccole mani ignare
han giocato per ore
lì accanto.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Nel silenzio,
a proteggere un sonno
che mai più finirà.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Giocare
e lasciare durare
ancora un poco,
un sogno
che mai più tornerà.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Non un uomo al suo fianco.
Forse un Angelo solo,
con le sue ali piumate,
dal cielo violato,
a celare
a quegli occhi di bimbo
la cruda realtà.

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Ma c'era un Dio
lì a guardare?

"Dorme la mamma morta,
si sveglierà".

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 04/12/2010

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Guardo i tuoi occhi di bimbo
Sociale
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Guardo i tuoi occhi.
Nei tuoi occhi
c'è un sogno strappato
un grido rubato.

Guardo i tuoi occhi.
Nei tuoi occhi
trovo un paradiso violato.
Non hanno lacrime i tuoi occhi.

Mi perdo ora
nel silenzio dei tuoi occhi.
Con le mie parole inutili.

S'io potessi aprir le porte al tormento
sciogliendolo nell'acido di queste parole
ché dirle sarebbe impossibile argomento
gelerei il sangue e toccherei ogni cuore.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 23/11/2010

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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Una bambola rotta
Sociale
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Mille vite passate
e una bambola rotta
tra le mani
lacere vesti insanguinate
e uno sguardo
che guarda troppo lontano
quando nessuno lo vede

ombre si rincorrono
mai stanche
nella luce variegata
delle tue iridi

c'è un sogno spezzato
in fondo al cassetto
un grido non urlato
una pietra che pesa
sul cuore
un silenzio che strazia
nell'anima

un amore tradito
sul primo gradino
da chi ti aiutava a salire

uno sparo che echeggia nell'aria
per sempre
su ali piegate

e una vita a lavare
un dolore
che è un grumo di sangue nel sangue

un eterno ricucire lo strappo
-sempre quello-
e una bambola rotta tra le mani.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 16/10/2010

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A Sarah
Sociale
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Angelo biondo
finito nel fango
dolore adesso
è parola vuota

Angelo biondo
coperto di fango
se solo potessi
rotolerei a valle
con le stesse mie mani
dall'alto del cielo
macigni di silenzio
su quelle sue mani
assassine
di tutti i tuoi domani.

Angelo biondo
infarcito di fango
se solo potessi
spegnerei
con un gesto solo
le voci morbose
che spargono ancora
il tuo sangue
d'agnello sacrificale
per cibare
le belve assetate
d'ignominiosa curiosità

Angelo biondo
annegato nel fango
se solo potessi
cancellerei
gli spregevoli sguardi
sulla tua tenera vita
nel suo perduto incanto.

Angelo biondo
se solo potessi ...
fare qualcosa
che serva a qualcuno
e invece son qui
spenta e smarrita
a stringere nei versi
il silenzio e il sorriso
d'una bimba tradita

e piango il pianto
d'una madre ferita
che ha conosciuto
di schianto
la nefandezza
d'una mano amica
e ha visto sporcare
la pelle casta
senza una carezza
lubrica voglia antica
a dilaniar purezza
di carne e anima
in un colpo solo.

Io maledico in eterno
lo spregevole nome
e l'ignobile seme
di belva assassina!

Angelo biondo
eri solo una bambina!

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/10/2010

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Che ne pensi?
Sociale
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Tu, uomo giusto d'occidente,
che al sicuro vivi
nella tua comoda casa,
e ad ogni ritorno trovi
il sorriso della tua sposa ...

Tu, con una vita
fatta di certezze
che non lasciano posto
né a sogni né a speranze
e forse
neanche più vere carezze.

Che ne pensi
d'una larva d'uomo
che lavora
dall'alba al tramonto
per un pezzo di pane
o una ciotola di riso
nelle tue multinazionali?

Che ne pensi d'un bimbo
figlio di una guerra
e della sua fame
che non conosce pace?

Cosa pensi
di queste piccole dita spezzate
dalla biglia neracheuccide?

Che ne pensi
d'una donna
che muore sepolta
con la testa sfondata
da sassi assassini
per un no o un sì?

E di quella bruciata viva
col cadavere del marito
sulla stessa pira?

E ancora, cosa pensi
d'un bimbo stuprato
dalle sue stesse radici?
Nella tua terra d'uomini probi
di santi e d'eroi.

Che ne pensi di chi vaga
con un cartellino ed un numero
senza capelli e senza nome
per i corridoi d'ospedali
a mendicar una chemio?

Che ne pensi del soldato
senza più forza per ricordare orrori
che gli hanno divelto la ragione
e spezzato il cuore?

Che ne pensi del grano radioattivo?
E di questi occhi vuoti?
E di quei ventri disabitati?
E di quelli sfollati?

Eppure questo,
e tanto altro, è stato ed è.
Anche se tu continui
a chiudere gli occhi e il cuore.
E sarà anche domani.
Tuo figlio potrà essere uno di loro.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 04/10/2010

Dal sito Scrivere (www.scrivere.info)
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La matta
Sociale
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C'è un raggio di luce che acceca
nelle tenebre della nostra anima.

C'è un grido che lacera l'universo
nel silenzio di parole non dette.

C'è un tesoro di petali profumati
tra le spine di un'esistenza
apparentemente anormale.

C'è una musica
che riempie tutti i silenzi,
e un silenzio
che nessuno può spezzare.

Se tu mi vedi camminare
non puoi immaginare
quanto mondo
dentro di me
sulle mie gambe
si può spostare.

Tu mi guardi
e vedi solo
una strana donna
che cammina
e parla da sola.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 11/07/2010

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Ho incontrato il male
Sociale
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DORMI PURE
COME SAI
IL SONNO DEI VILI
NEL TUO CIMITERO
DI SPOGLIE TOMBE
DOVE I FIORI DEL MALE
CRESCONO RIGOGLIOSI.

VIVERE UN' ETERNITÀ PER TE
NON SARÀ MAI ABBASTANZA
PER RIPAGARE IL MALE
CHE TI PORTI ADDOSSO.

ISTERILISCE LA TERRA
LA TUA OMBRA
E SEMINA DOLORE
CHE CRESCE E MAI SCEMA.

FECONDITÀ DEL MALE
CHE NUTRE L'INCONSISTENZA
D'ANIMA ORMAI MARCITA
IN QUESTA INDIFFERENZA
DI CHI INFAME DECIDE
DI UCCIDERE LA VITA
E MUORE DI APPARENZA.

BEVI PURE D'UN SORSO
O CENTELLINANDO PIANO
L'AMBROSIA DEL PIACERE
E LA BRAMOSIA DEL MALE.

BEVI PURE FINO ALL'ULTIMA GOCCIA
IL CALICE DEL TUO DOLCE NETTARE
NEL FONDO TROVERAI ALLA FINE
IL SAPORE AMARO DELLA TUA VILTÀ.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 15/05/2010

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Tuffi nella follia
Sociale
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Folle...
con i tuoi occhi ho visto il caos
del prima di tutto nel dopo del nulla.
E ho vagato smarrita in quel nulla
popolato dai tuoi fantasmi.
Ho afferrato un sempre nel mai
e ho sentito l'eco delle tue voci
rimbombare nelle mie orecchie.
Ho vissuto nel nero delle tue pupille
il tuffo nel buio e nel vuoto senza fine.

Risucchiata da gorghi voraci
e da mostri deformi graffiata...
Sepolta viva nella bara
senza luce e senza aria...
e da mille cavallette divorata.

Ti ho visto mangiare i tuoi escrementi
E ho scavato nell'odore acre di morte.
Nel vuoto apparente di gesti e parole
ho scardinato i cancelli del silenzio.

E nel buio di sguardi assenti
alla fine ho trovato sempre
schiere di bimbi piangenti
da amare e consolare ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/03/2010

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Ora puoi guardare solo giù
Sociale
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Alba o tramonto
che differenza fa
oggi i colori
son gli stessi
solo domani
la luce o il buio
farà la differenza.

Comprati un amore
compralo alla moda
con il fiocco e il cuore
come l'hai voluto tu.

Ma non guardarmi
negli occhi, amore.
Non guardarmi più.
E non cercarmi più.
Potresti non farcela.
Ora puoi guardare solo giù ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 31/01/2010

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Fallimento Universale
Sociale
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Accovacciato sulle tue giornate
tutte uguali senza un domani.
Sporche unghie di nero ornate.

Ossuta miseria d'ossute mani
stringe lurido piatto essenziale
di tonde lacrime d'oro sporcate.

Spiccioli di umiliazione e dolore
tra polvere e sudore esistenziale
col nauseante pungente odore
di misero fallimento universale ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 03/01/2010

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Ti fermi per sempre correndo
Sociale
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Folli schegge di latta tagliano il buio del viale.
La morte è in agguato nei neri selciati.
Aspetta silenziosa tra i fossi nascosta,
sui margini incerti e su quelli segnati,
sonnecchia all'ombra del tragico muro fatale.
Aspetta te, che di domani sei la risposta
e ti spegne nel silenzio di giorni negati.

E tu muori anzitempo,
cantando e ridendo,
canzone che non canterai,
canzone di ieri nel vento.
Ti fermi per sempre correndo
sul ciglio di strada che non finirai,
tragico faro ora spento.

Dei freni il sinistro stridore
è l'ultimo urlo vivente
poi giunge il fragore
dello schianto finale
e poi ... più niente ...
Solo silenzio mortale
Come folgore e tuono ...
E poi solo stupore ...

E fumo che sale al livido cielo, ultima muta preghiera
come inutile incenso, senza voce, senza senso ...
Oh, tenera vita spezzata, tagliata da contorta lamiera
giovane vita invincibile, eppur stritolata ...
E restano a terra, resti di lacera bandiera
brandelli di sogni, dei tuoi sogni, dei miei ...
di tutti quei sogni ancora da inventare.
E ancora io ti chiamo e ti aspetto
sull'uscio di casa per vederti tornare.
E ancora invano ti cerco nel letto
mentre tacite stelle stanno a guardare ...

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 06/12/2009

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Senza Amore
Sociale
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Rannicchiata nell'angolo più buio
abbracci le tue ginocchia e tremi.

Freddo nella notte.
L'Amore è spento.

Mani tese
e cuore aperto
strappano sorrisi
a volti pietrificati
dalla perdita dell'io.

Amare
nell'abisso
della follia
è cura.

Autore: Grazia Longo
Poesia inserita il 05/09/2009

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