Trascinata a forza
dall'altrui insipienza
nel caos della concretezza
da ordinare
rubando vita allo spirito,
Esausta mi siedo per terra
e svuoto la mente
d'ogni quotidiano affanno
Svuoto le mie orecchie
dalle voci e dai frastuoni
del viver altrui
di sola carne e desiderio
Svuoto le mie narici
dal fritto appetitoso
o dal bollito consolatorio
-poco importa-
Mi fermo e godo
della bellezza
del mio vagare stando ferma
in una libertà assoluta.
Solitudine perfetta
silenzio che risuona
d'ogni cosa muta
che pulsa nell'universo intero.
Mi perdo e mi ritrovo sparsa e intera
nell'attimo sublime del vuoto,
che ha il sapore ineffabile d'eterno
e la dimensione infinita
dell'immensità divina del trascendente.
Ora sento solo l'odore della pioggia sulla terra
e il suo cadere piano come un canto di cielo
sulla mia pelle, che è diventata anima.
E canta il suo silenzio.
28/10/2015
by © Grazia Longo
inedita tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento