I giorni, uno dietro l’altro,
messi in fila, anni
come maree a levigare sassi,
asperità di roccia e d'uomini,
in un canto cristallino d’onde.
Mare che,
nel tuo andare e venire,
resti a bagnarmi gli occhi
di dolcezza dolorosa,
a lenirmi il peso d’un corpo
troppo spesso desiderato
e così poco amato.
Un sorriso
impercettibile e lieve
appena accennato,
forse solo
immaginato,
un gesto d'ombra
sui gradini scoscesi
d’una vita in salita.
messi in fila, anni
come maree a levigare sassi,
asperità di roccia e d'uomini,
in un canto cristallino d’onde.
Mare che,
nel tuo andare e venire,
resti a bagnarmi gli occhi
di dolcezza dolorosa,
a lenirmi il peso d’un corpo
troppo spesso desiderato
e così poco amato.
Un sorriso
impercettibile e lieve
appena accennato,
forse solo
immaginato,
un gesto d'ombra
sui gradini scoscesi
d’una vita in salita.
E la storia,
di ieri,
di oggi,
di sempre.
Ora come allora,
tra le gocce d'un mare infinito,
bagliori d’immenso.
Negli occhi,
di ieri,
di oggi,
di sempre.
Ora come allora,
tra le gocce d'un mare infinito,
bagliori d’immenso.
Negli occhi,
isole lontane.
Voli d’azzurro
sopra acque incontaminate.
Tra le nuvole impalpabili dei sogni,
orizzonti irraggiungibili,
vergini, da inventare;
vivendo con l'anima
sulla pelle, nel fiato.
Ben oltre quel che vedi
e che non hai saputo amare.
Copyright©grazia longo
Tra le nuvole impalpabili dei sogni,
orizzonti irraggiungibili,
vergini, da inventare;
vivendo con l'anima
sulla pelle, nel fiato.
Ben oltre quel che vedi
e che non hai saputo amare.
Copyright©grazia longo
Davvero molto bella.
RispondiEliminaGianpiero